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Un’esigenza di moderazione

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domenica, 26 agosto 2018 07:35

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Rosario Pesce
È chiaro che, quando si occupano dei ruoli istituzionali di vitale importanza, la moderazione dovrebbe essere la vera bussola, per cui bisognerebbe evitare parole e giudizi che possono essere, o sembrare, ben al di sopra delle righe.
È vero che le boutade, molto spesso, sono utili per acquisire consenso, ma con il semplice consenso, poi, non si può governare un Paese, come il nostro, che è molto complesso ed articolato.
È necessaria, appunto, la moderazione, quella virtù che ha consentito, ad esempio, alla DC ed al PSI di governare la nazione per un periodo lunghissimo, dopo la caduta del Fascismo e l’avvento della Repubblica.
In particolare, fanno molto male i conflitti fra le istituzioni, che invece vanno difese ed esaltate con un atteggiamento molto rigoroso da parte di chi ha ruoli di responsabilità per mandato elettorale.
Esacerbare gli animi, nel medio-lungo periodo, non porta vantaggio a nessuno, in particolare a chi ha soffiato sul fuoco, credendo di poterne trarre un utile.
La ragionevolezza, il buon senso, la moderazione non solo dovrebbero essere dei requisiti professionali, ma in particolare dovrebbero essere caratteristiche innate in chi aspira a gestire la cosa pubblica.
Forse, nelle ultime settimane sono stati fatti proclami e dette parole che vanno nel senso opposto, pur a fronte di tragedie che hanno segnato, in modo inequivocabile, l’estate che sta finendo.
Il dialogo dovrebbe essere non solo il mezzo, ma il fine della politica, perché esso non solo può essere garanzia di efficacia, ma può creare le premesse per una sana e virtuosa convivenza sia fra i cittadini, che fra i poteri.
Per questo motivo, un appello all’abbassamento dei toni non può che essere un prezioso viatico per ricreare le condizioni di un compromesso fra tutti i cittadini, che è essenziale condizione perché non venga meno il patto sociale che è alla base della legge fondamentale di qualsiasi Stato.
In politica, come nella vita di relazione, non esistono nemici, ma avversari, con cui si può finanche percorrere un tratto di strada insieme, pur nella differenza delle visioni del mondo che possono segnare soggetti che vengono da esperienze non similari.
Forse, nei prossimi mesi i nostri governanti dimostreranno di essere saggi ed esperti pompieri, gettando acqua sul fuoco e non alimentando le fiamme dei contenziosi e delle contrapposizioni ideologiche?
Non possiamo che auspicare un simile esito, visto che la moderazione è l’unica bussola possibile nel mondo odierno.
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