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Alla scoperta del nuraghe Majori di Tempio Pausania

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martedì, 30 giugno 2020 07:39

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Scala del nuraghe Majori (foto di Andrea Taddia)
Francesca Bianchi
FtNews ha intervistato l'archeologa Miriam Spano, rappresentante della società di servizi turistici Balares, che da 16 anni gestisce il nuraghe Majori. Ubicato a circa due chilometri da Tempio Pausania (SS), in località Conca Marina, in prossimità di una collinetta granitica situata a 498 metri di altezza sul livello del mare e ricoperta da un fitto bosco misto di sughera, leccio, roverella, frassino e ontano, è considerato il nuraghe più importante e conosciuto della Gallura. Il monumento è situato in una posizione strategica da cui era possibile controllare il territorio circostante..
Come racconta Miriam Spano, grazie ai risultati degli scavi diretti dalla dott.ssa Angela Antona nel 1986 e nel 1995-97, si può ritenere che la fondazione del nuraghe risalga al Bronzo Medio Avanzato, attorno al XIV sec. a.C., mentre l'abbandono è da ascriversi all'età del Ferro, tra il IX e l'VIII sec. a.C.
Il nuraghe Majori ospita al suo interno una colonia di piccoli pipistrelli. Questi arrivano al nuraghe a metà aprile, partoriscono a giugno e migrano a ottobre. Quando, l'estate scorsa, ho visitato il nuraghe accompagnata dalla gentilissima Miriam, ho potuto ammirarli "sulla volta a falsa cupola della camera "buia", appesi come tante piccole more" (così li descrive la dott.ssa Antona). Ho avuto anche il piacere di assistere ad una scena davvero dolce: mentre, in religioso silenzio, varcavo la soglia della camera buia, una mamma pipistrello stava allattando il suo piccolo.
Lo scorso anno, per il quinto anno consecutivo, il nuraghe Majori ha ottenuto il Certificato di Eccellenza di TripAdvisor.
Miriam Spano si è soffermata ad illustrare le tante attività della "Balares" e ha affermato che il nuraghe Majori e il bosco in cui sorge sono oggetto di una manutenzione quotidiana accurata da parte della Società. Ha ribadito con orgoglio che la gestione del monumento avviene grazie all'autofinanziamento, senza ricevere alcun sostegno finanziario pubblico. Un connubio di professionalità, passione e profonda dedizione profuse a difesa della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio storico-culturale del territorio gallurese.

Dott.ssa Spano, lei è la legale rappresentante della società di servizi turistici “Balares”, che da 16 anni si occupa della gestione del nuraghe Majori, considerato il nuraghe più importante e conosciuto della Gallura. Cosa sappiamo della storia di questo monumento inserito in un contesto naturalistico tanto ricco e variegato? Quali valutazioni determinarono la scelta di questo luogo?
Nel Comune di Tempio Pausania sono attestati ventidue siti nuragici; fra i meglio conservati, vi è il nuraghe Majori, che è anche l'unico accessibile. Il nuraghe, che è stato oggetto di scavi archeologici recenti, sorge a 498 s.l.m., su una cupola granitica, in posizione strategica di controllo del territorio insieme ai numerosi nuraghi disposti sulle alture circostanti.
Di pianta sub-circolare, è realizzato con blocchi granitici di grandi e medie dimensioni appena sbozzati e meglio lavorati presso l’ingresso, che è rivolto ad Est-Sud-Est, come per ripararsi dal vento di maestrale e per sfruttare meglio la luce del sole. Il monumento può essere definito di tipo misto, poiché presenta sia le caratteristiche del nuraghe a corridoio che quelle del tipo a tholos. Dall’ingresso architravato si accede ad un corridoio che conduce direttamente al cortile semicircolare dal quale si diparte la scala per il piano superiore; qui sembra di essere sospesi tra le querce da sughero e la vista spazia sul Monte Limbara a Sud-Est e su Aggius a Nord-Ovest. Gli scavi archeologici effettuati dalla Soprintendenza Archeologica e diretti dalla dott.ssa Angela Antona hanno consentito di ricostruire le fasi di vita del nuraghe, la cui fondazione risale all’Età del Bronzo Medio maturo, attorno al XIV secolo a.C., mentre la fase di abbandono è da ascriversi all’età del Ferro non avanzata, tra il IX e I’VIII sec. a.C. Durante i suddetti lavori sono stati rinvenuti materiali ceramici di uso quotidiano, come ciotole carenate, tazze, olle, teglie e tegami, che confermano un utilizzo civile abitativo del monumento. La natura è stata molto generosa con questo monumento, ha teso la sua mano incorniciandolo con un rigoglioso manto boscoso costituito da frassini, lecci, ontani, filliree, querce da sughero e da un sottobosco ricco di pungitopo, ciclamini e piccole orchidee selvatiche che danno colore e ravvivano il granito grigio dei suoi massi. Noi abbiamo puntato molto sull'aspetto naturalistico e cerchiamo di valorizzarlo il più possibile attraverso la salvaguardia degli habitat degli animali del bosco.
Veduta aerea del nuraghe Majori (foto del Comune di Tempio Pausania)
Il nuraghe Majori ospita una colonia di piccoli pipistrelli che arrivano al nuraghe a metà aprile, partoriscono a giugno e migrano a ottobre. Se si è fortunati, durante la visita è possibile ammirarli "sulla volta a falsa cupola della camera "buia", appesi come tante piccole more" (così li descrive la dott.ssa Angela Antona)...
Sì, all’interno del nuraghe vive una colonia di piccoli pipistrelli. Questi arrivano al nuraghe a metà aprile, partoriscono a giugno e migrano ad ottobre. Si tratta di una colonia storica, perché abbiamo testimonianze che risalgono ad almeno un centinaio di anni fa, ma è probabile ci fosse anche da prima. Il Rhinolophus hipposideros, o ferro di cavallo minore, è una tra le specie di Chirotteri più piccole al mondo: la sua lunghezza arriva a 6 cm e pesa tra i 5 e i 9 grammi. Può avere solo un cucciolo all'anno e vive in media 20 anni. Per la salvaguardia dei pipistrelli le persone devono entrare all’interno del nuraghe, a piccoli gruppi, in silenzio. Per non disturbarli, è vietato l'uso di flash. Se si è fortunati, durante la visita può capitare di imbattersi in una mamma che insegna al piccolino a volare. Quello del nuraghe Majori è l'unico caso in Sardegna di una "nursery" situata all'interno di un nuraghe e la colonia viene monitorata dal Centro Pipistrelli Sardegna.
I piccoli pipistrelli sono stati sempre protetti e abbiamo rinunciato allo svolgimento di visite guidate notturne o eventi che potessero disturbarli.
La società di servizi turistici “Balares” è nata grazie all’iniziativa sua e della dott.ssa Anna Maria Ragnedda. Quali obiettivi vi siete poste con la creazione di questa realtà? Oggi in cosa consiste l'attività principale della "Balares"?
La società di servizi turistici “Balares” è nata nel 2003 grazie a un'iniziativa mia e della prof.ssa Anna Maria Ragnedda. Spinte dall’amore per l’archeologia, abbiamo deciso di mettere a disposizione il nostro tempo e la nostra competenza (laureate in Lettere Classiche, con indirizzo archeologico e Specializzazione in Beni Archeologici per me) per far conoscere il patrimonio archeologico sardo, in particolare quello del Comune di Tempio Pausania che ha fortemente creduto in primis nel progetto di scavo e valorizzazione da parte della Soprintendenza e nella successiva gestione con noi.
Abbiamo sempre cercato di avvalerci di collaboratori specializzati nel lavoro di gestione, puntando sulle risorse umane a discapito della tecnologia, a volte.
La Società propone un modello di gestione “dinamico” che si discosta dalle ormai sorpassate logiche conservative e passive della pura e semplice fruibilità del sito. Siamo consapevoli che il valore economico prodotto dall’industria culturale è sempre più legato alla capacità di coinvolgere il cliente/visitatore in un’esperienza dalla quale esca arricchito, infatti proponiamo una partecipazione attiva: con il visitatore interagiamo continuamente durante il percorso di visita, che diventa, così, un viaggio di conoscenza archeologica, botanica, folkloristica e territoriale. Vogliamo rendere “vivi” i monumenti attraverso le nostre visite guidate, fornendo ai visitatori le informazioni scientifiche aggiornate. L’obiettivo principale è quello di non perdere mai di vista l’aspetto scientifico e il lavoro degli studiosi che continuano con sacrificio a fornire la linfa vitale per accrescere la conoscenza del patrimonio.
Per arricchire la visita al sito, attorno al monumento abbiamo realizzato, a nostre spese, un orto botanico.
Gli effetti del lavoro svolto per far conoscere il sito e l’apprezzamento da parte di agenzie e di visitatori provenienti da diverse parti del mondo costituiscono una piccola eredità che si sta lasciando a Tempio Pausania, una città che deve tutelare le proprie risorse e continuare ad investire fondi sulla loro valorizzazione.
Oggi le nostre attività principali sono la gestione dell'area archeologica, con servizio di accompagnamento e visite guidate con personale qualificato, regolarmente registrato all’albo regionale delle guide turistiche, manutenzione ordinaria dell'area archeologica e guardiania.
Rhinolophus hipposideros (foto di Andrea Taddia)
Nell'orto botanico a primavera si tengono i laboratori didattici con i bambini delle scuole primarie. Che tipo di laboratori proponete per sensibilizzare i più piccoli alla conoscenza dell'immenso patrimonio storico, culturale e naturalistico del territorio?
Principalmente organizziamo laboratori di scavo archeologico simulato. I bambini sono contentissimi e molto professionali. Dapprima visitano il nuraghe Majori, successivamente fanno uno scavo stratigrafico simulato. Un'équipe si occupa della classificazione di reperti e del restauro. Inoltre, attorno al nuraghe abbiamo segnalato con cartelli esplicativi la presenza di orzo, avena e altri cereali e questo offre l'occasione per ricostruire l'alimentazione dei nuragici, grazie al fondamentale contributo dell'insegnante di scienze.
I bambini riescono anche a svolgere, con i binocoli messi a disposizione da noi, attività di "birdwatching" e a dedicarsi all’osservazione diretta, durante la visita, di tutte le specie di volatili presenti nel bosco.

L’attività di gestione richiede un impegno economico non indifferente. Nonostante ciò, come affermava poco fa, non ricevete nessun sostegno finanziario pubblico. Come vi finanziate?
Sì, solo la grande passione per questo lavoro sostiene l’impegno della gestione. Ci autofinanziamo con i proventi derivanti dalla vendita dei biglietti, dei souvenir e dei libri del bookshop. Bisogna dire, infatti, che la biglietteria, integrata nella natura del luogo, oltre che da punto informazioni, funge anche da punto vendita di numerose pubblicazioni attinenti all’ambito archeologico e naturalistico. Abbiamo investito molto in questo progetto. La nostra sfida è stata quella di credere di poter lavorare in un paese dell'interno dell’isola, come Tempio Pausania, e di poter portare, per così dire, il mare alla montagna. Quello del nuraghe Majori rappresenta un piccolo miracolo, perché siamo riuscite con tanta forza di volontà a realizzare il nostro sogno.

Il territorio dell’Alta Gallura è ricco di numerose testimonianze archeologiche, culturali e naturalistiche e offre tanti motivi d’interesse per la visita. Questa zona, che molti purtroppo conoscono soltanto per la vicina e lussuosa Costa Smeralda, potrebbe proporre un'offerta turistica ben più ampia, puntando molto sul turismo culturale...
Esattamente! Proprio per questo motivo la "Balares", sin dal primo anno, ha stampato mappe naturalistiche e culturali dei luoghi della cultura attorno al nuraghe. A breve distanza dal nuraghe Majori, infatti, si trovano numerosi siti d’interesse archeologico, culturale e naturalistico, come il Museo "Galluras", meglio noto come Museo della "Femina Agabbadòra", a Luras, il Museo del Sughero di Calangianus, i Musei di Aggius, gli Olivastri millenari, sempre a Luras, e i percorsi naturalistici per gli amanti del trekking a Bortigiadas.

Come vi state preparando ad affrontare questa stagione estiva ancora incerta a causa dell'emergenza sanitaria? Come avverrà la visita al sito?
Ci stiamo preparando al meglio, adottando tutte le prescrizioni imposte dal Ministero. I visitatori potranno entrare solo con la mascherina, rispettando il distanziamento, per cui non potranno entrare più di sei persone all'interno del monumento. Nell'area intorno, invece, potranno esserci anche più persone contemporaneamente, purché ci sia il dovuto distanziamento. È gradita la prenotazione per poter organizzare tutto al meglio. In ogni caso, il sito resterà aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 19, per cui, anche coloro che dovessero venire senza aver prenotato, potranno visitare il monumento attendendo il loro turno.

Cosa si augura per il futuro del nuraghe Majori e dei tanti monumenti archeologici galluresi?
Mi auguro che anche in questa stagione difficile vengano a trovarci tanti visitatori per portare avanti il nostro lavoro. Spero vivamente che le agenzie che hanno sempre creduto in questo progetto culturale continuino a collaborare con noi. Il primo anno di gestione il sito era poco conosciuto e aveva pochi visitatori; grazie al lavoro di promozione, di partecipazione a fiere di settore, e ben oltre le nostre aspettative, in poco tempo siamo passati da zero a 20000 visitatori, senza aiuti pubblici. Come dicevo poco fa, quello del nuraghe Majori è la dimostrazione che l’impegno, la professionalità, l’amore per la natura e la salvaguardia degli habitat degli animali del bosco possono diventare una scelta di vita e un’opportunità di lavoro.
"Non c’è futuro per noi se distruggiamo l’ambiente che ci sostiene" (Papa Francesco).
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