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Fabrizio Federici
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Senza confini: ecco il titolo di una mostra collettiva organizzata ultimamente alla Galleria d’arte “Arca di Noesis”, spazio culturale nel centro di Roma aperto alle più varie iniziative, a metà strada tra il Colosseo e l’Ospedale Celio.
Perché questo nome di radici, diciamo, biblico-elleniche? Il termine greco νόησις
", in italiano “noesi”, è usato per la prima volta da Diogene di Apollonia, pensatore ellenico del V secolo a C.: il quale – discepolo tardo di Anassimene, e precursore, in parte, di Platone ed Hegel - sostiene che il principio di tutte le cose, l'aria, sia l'atto di pensiero, la noesis, di un Dio onnisciente che dà ordine e misura al cosmo.
La galleria ha ospitato con successo opere (in olio, acrilico, tecnica mista, ed anche arte digitale) di una trentina di artisti, appartenenti - con la sola eccezione della Francia - a più Paesi variamente iscrivibili alla grande area culturale e geopolitica dell’Hispanidad: Spagna (rappresentata in tutte le sue province, da Madrid a Malaga, da Burgos a Toledo), Argentina, Cile, Venezuela, ecc… Mentre il titolo della mostra, "Senza confini”, rappresenta un inno alla creatività, contro barriere e limitazioni in senso non solo geografico e geopolitico ma anche espressivo, stilistico, culturale.
Organizzatrici della manifestazione, Alicia Natale Birga e Alejandra Garcia Natale, madre e figlia ambedue appassionate d’arte e presenti nella mostra con proprie creazioni (quadri e ventagli artistici); presenta l'esposizione - sia a Roma che in Spagna, dove la mostra sarà dal 18 al 25 novembre - la critica d'arte Clara Belén Gòmez.
Alicia e Alejandra sono animatrici a Fuengirola, vicino Malaga, la metropoli andalusa “capitale” dell’importante regione costiera spagnola della Costa del Sol, dell’ “Atelier Natale”. “Una galleria-atelier”, spiega Alejandra, “che ha aperto a marzo scorso con un gruppo portoghese: dove organizziamo scambi culturali fra artisti di vari Paesi e sperimentiamo una politica di nuovo tipo nei confronti di artisti e pubblico. Abbassando, ad esempio, la commissione della galleria e limitando i prezzi massimi di vendita delle opere. Cerchiamo, insomma, di contribuire a vivacizzare il circuito dell’arte: considerando anche che in Spagna, Paese che pure, come l’Italia, ha grandi tradizioni artistiche, gli enti locali non fanno molto per valorizzare i giovani artisti e diffondere la conoscenza dell’arte tra la gente; mentre molte gallerie preferiscono pubblicizzare solo artisti già affermati”.
Nell'esposizione si possono ammirare quadri dai soggetti più vari, ma tutti testimonianti una forte ricerca di "stil novo", paesaggi, soprattutto spagnoli, tori andalusi, nature morte, ritratti, ecc... Dai fiori di Maria Carmen Gomez alla serie di quadri ispirati all’infanzia di Picasso di Fernando Sanchez, dai paesaggi di Rocio Romero alle immagini della costa catalana di Vanessa Atoche. Sino ai volti di donna - ricordanti quelli dell’espressionista austriaco Egon Schiele, pupillo di Gustav Klimt - dell’artista francese Michele Uzac.
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