Redazione     Informativa     Link  

Marco Polo 1324-2024: la via dell'Oriente e dell'America

domenica, 26 gennaio 2025 08:08

condividi su facebook
Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
In occasione del 700° anniversario della morte di Marco Polo, nel suggestivo scenario di Palazzo Corsini, a Roma, l'Accademia Nazionale dei Lincei ha organizzato la mostra Marco Polo 1324-2024. La via dell'Oriente e ... dell'America, visitabile fino a domenica 26 gennaio. FtNews ha intervistato Roberto Antonelli, Presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, che ha spiegato come questa esposizione voglia porre in luce il patrimonio di scambi fra Oriente e Occidente, resi possibili dai viaggi di Marco Polo e dal suo Milione.
Il prof. Antonelli ha illustrato il percorso espositivo per poi soffermarsi sulla eccezionalità della celebre opera poliana, che alterna indicazioni accurate e precise del viaggio e inserzioni di materiali storici, scientifici ed etnografici inconsueti e straordinari, risultando, così, insieme un itinerario di viaggio, un manuale mercantile, un trattato storico-etnografico e scientifico, una relazione diplomatica, una raccolta di novelle, ma anche una sorta di romanzo in parte autobiografico, che confuta e a volte conferma le opinioni comuni dell’epoca.
Il Milione ci aiuta a capire l'importante contributo dei mercanti italiani alla conoscenza del mondo e a fondare le basi dell'Occidente. A distanza di settecento anni dalla morte del grande mercante veneziano, il suo viaggio è simbolo prezioso dell'incontro pacifico di culture e civiltà diverse e di commerci che si sono sviluppati pacificamente.

Prof. Antonelli, in quali circostanze e con quali finalità è nata la mostra Marco Polo 1324-2024. La via dell'Oriente e ... dell'America? Chi è stato Marco Polo?
La mostra, promossa nell’ambito delle celebrazioni del 700° anniversario della morte di Marco Polo, uno dei più grandi personaggi della storia mondiale, è finalizzata a porre in luce il patrimonio di scambi fra Oriente e Occidente, resi possibili dai viaggi di Marco Polo e dal Milione. La mostra si apre con una grandissima mappa che rappresenta per la prima volta il mondo dopo il viaggio di Marco Polo, accanto a una mappa dei secoli precedenti, in cui si vede qual era l'idea del mondo prima di Marco Polo.
L'Accademia dei Lincei ha organizzato "Il Trittico dell'ingegno italiano", un percorso dedicato alla celebrazione dei centenari di Leonardo (2019), Raffaello (2020) e Dante (2021). Questi tre autori sono legati da un filo comune, ovvero la nascita della civiltà moderna: civiltà letteraria, civiltà artistica e anche l'inizio dell'Umanesimo e del Rinascimento. Quando ci siamo resi conto di un'altra grande casualità, ovvero che nel 2024 sarebbe stato celebrato il 700° anniversario della scomparsa di Marco Polo, un contemporaneo di Dante, noi avevamo appena concluso i convegni e le tre mostre dedicate a Dante. La celebrazione del settimo centenario della morte di Marco Polo ha rappresentato il completamento di questo trittico. Marco Polo si è trovato a rispondere a quella stessa crisi che per Dante era risultata terribile e rispetto alla quale si era mosso in contrapposizione, immaginando un viaggio nell'altro mondo, nell'aldilà, da cui doveva trarre la spinta per salvare l'umanità dalle disgrazie che, secondo lui, lo sviluppo della società mercantile e finanziaria portava con sé. Ora, rispetto a quello sviluppo, il suo contemporaneo veneziano, esponente di un'altra grande civiltà mercantile, si era mosso in modo diametralmente opposto, perché aveva fatto un viaggio straordinario: fu il primo, dopo il padre e lo zio, ad arrivare fino a Pechino e ad aprire uno spazio sterminato alla conoscenza. Fino ad allora quella parte dell'Asia veniva identificata come il regno di Gog e Magog, che dalla Bibbia e dal Corano veniva rappresentato come il regno del mistero e del terrore. Marco Polo arrivò alla corte di Kublai Khan, nipote di Gengis Khan. Approfittando della pax mongolica stabilita dopo da Gengis Khan, che aveva unificato tutte le terre che andavano dall'Oceano Pacifico fino alla Polonia, Marco Polo scoprì un altro mondo: scoprì l'esistenza di varie religioni che convivevano insieme, scoprì minerali, per esempio il carbone e il petrolio come strumenti di riscaldamento, scoprì la porcellana e un luogo dove avevano già inventato la cartamoneta, che in Europa sarà introdotta solo nel '600. Rimase sbalordito da tutto ciò.
) Tunica da donna, in tessuto composto da varie sete lisce e operate con motivi floreali, indossata nel 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑃𝑜𝑙𝑜 con la regia di Giuliano Montaldo
Perché la mostra si intitola La via dell'Oriente e ... dell'America? A cosa si fa riferimento?
Marco Polo apre al mondo lo spazio di una terra immensa e, facendo questo, crea anche un immaginario tale da indurre altri navigatori a nuove scoperte. Un'edizione del Milione del 1482, annotata da Cristoforo Colombo ed esposta nella mostra, dimostra come Colombo fosse stato affascinato dal viaggio di Marco Polo e sulla sua scia si fosse mosso per raggiungere per mare l'Oriente attraverso l'Occidente. Non trovò la Cina, ma scoprì l'America. Da questo punto di vista il Milione è una delle basi del mondo moderno. La mostra ha ospitato anche la prima mappa che rappresenta la scoperta dell'America.

Com'è strutturato il percorso espositivo?
La prima sezione muove dalla figura di Marco Polo fra storia e leggenda, concentrandosi dapprima sui rapporti tra il papato e l'Asia, poi sui precursori di Marco Polo, quali Giovanni di Pian di Carpine e Guglielmo di Rubruck, concedendo spazio al tema delle relazioni di viaggio tra i secoli XII e XIV. La cosa straordinaria che distingue Marco Polo dagli altri due predecessori francescani è che i francescani a un certo punto si fermano. Erano andati in Oriente a scopo missionario per cercare di convertire i Mongoli e usarli contro gli Arabi. Loro approntarono delle relazioni di viaggio con lo spirito dei missionari, non hanno avuto quell'apertura mentale straordinaria che Marco Polo dimostra nel suo libro. Marco Polo va lì senza pregiudizi: racconta dal punto di vista etnologico, etnografico e religioso quello che incontra, senza lasciarsi fuorviare dal suo essere cristiano. Questo è straordinario; è la dimostrazione di tutta quella che è la sua avventura, dato che, una volta arrivato a Pechino, venne preso in grande simpatia dall'imperatore Kublai Khan, che lo utilizzò come suo funzionario.
La seconda sezione verte sulla elaborazione, tradizione e diffusione manoscritta e a stampa del testo del Milione e su Rustichello da Pisa, che ne fu il redattore, prendendo altresì in considerazione l’aspetto delle traduzioni e delle miniature maggiormente connesse con l’immaginario poliano. Accanto ai manoscritti sono esposti i costumi originali del film di Giuliano Montaldo, che abbiamo recuperato dai depositi Rai. A segnare le tappe del viaggio di Marco Polo ci sono oggetti d'arte e documentari che vanno dalla Siria alla Persia, all'Asia Centrale, alla Cina, poi seguono il viaggio di ritorno attraverso Ceylon e l'India. Nell'ultima sala della seconda sezione si cerca di chiarire cosa sia il Milione, di cui non abbiamo l'originale. Del Milione ci sono rimasti 145 manoscritti, uno dei quali è stato recuperato recentemente ed è in mostra per la prima volta. Alcune mappe mostrano la rapidità e lo straordinario successo del Milione per tutta l'Europa, soprattutto della sua traduzione in latino ad opera di un frate francescano, fra Pipino.
La terza sezione è dedicata alla geografia del Milione, con riferimento alla Cina e alle meraviglie d’Oriente, all’aspetto mineralogico-petrologico (pietre preziose, petrolio, carbone), alla fauna, alla flora e alle scienze. Nell'ultima sala è rappresentata la fortuna di Marco Polo nei media, nei fumetti, nel cinema, con la proiezione del film di Montaldo. Ci sono le illustrazioni di Luzzatti. Nell'ultima sala la mostra termina con alcune armi e accessori dei Mongoli, ma soprattutto con la riproduzione in realtà virtuale della vita e del viaggio di Marco Polo. Si può assistere da protagonisti alla rappresentazione del viaggio di Marco Polo. Il percorso scientifico prende, inoltre, in considerazione il tema della società, dell’antropologia, del diritto e dell’economia, guardando al rapporto tra il Milione e l’Europa.
Sopravveste di soldato cinese, in tessuto di lana di seta, indossata nel 𝑀𝑎𝑟𝑐𝑜 𝑃𝑜𝑙𝑜 con la regia di Giuliano Montaldo.
Come si spiega lo straordinario e immediato successo dell'opera? A settecento anni dalla sua morte, cosa rende tanto attuale la figura di Marco Polo e ancora così affascinate il racconto del suo viaggio fino alla corte di Kublai Khan?
Una delle ragioni dell’immediato successo dell’opera fu l’abilità con la quale la narrazione seppe alternare indicazioni accurate e precise del viaggio e inserzioni di racconti, scientifici ed etnografici inconsueti e straordinari. Il libro è così insieme un itinerario di viaggio, un manuale mercantile, un trattato storico-etnografico e scientifico, una relazione diplomatica, una raccolta di novelle, ma anche una sorta di romanzo in parte autobiografico, che confuta e a volte conferma le opinioni comuni dell’epoca. Fiducia nella narrazione e fascino del racconto divengono subito elementi di un enorme successo e stimolo a nuove conoscenze e a nuove imprese.
Questo libro straordinario purtroppo non si studia sufficientemente nella scuola italiana, nonostante sia un bellissimo libro di letteratura, redatto da un mercante in modo sobrio, ma racconta anche le avventure del suo viaggio e i racconti fantastici ascoltati durante il suo viaggio: ad esempio il racconto dei tre Re Magi, che lui identifica con alcuni sacerdoti adoratori del sole, gli zoroastriani. Racconta dei cristiani nestoriani che vivevano in varie parti dell'Asia centrale, e anche in Cina; racconta dei buddisti: è il primo a parlare in Occidente della vita del Buddha. Questo è un grandissimo libro di viaggio e rappresenta un genere letterario nuovo, perché incorpora in sé diversi generi letterari. Questo libro meriterebbe di trovare uno spazio maggiore nella formazione degli studenti; insegnerebbe a capire quanto sia stato grande il contributo dei grandi mercanti italiani alla conoscenza e alla civiltà del mondo e a fondare le basi di quello che oggi definiamo l'Occidente.

Quale messaggio si augura sia arrivato ai visitatori della mostra?
Nel primo dei numerosi pannelli che hanno accompagnato la mostra noi ne abbiamo spiegato il senso, e cioè il fatto che il viaggio di Marco Polo è uno straordinario simbolo di un incontro pacifico di culture e civiltà diverse e di commerci che si sono sviluppati pacificamente. Marco Polo rappresenterà per secoli, e per la stessa Cina oltre che per l’Occidente, l’inizio di una nuova civiltà, mercantile e finanziaria, la scoperta di un mondo nuovo e l’incontro con le grandi civiltà orientali, il simbolo del coraggio e dell’avventura, ma soprattutto di quella collaborazione economica e culturale fra i popoli che solo la pace può garantire. Un lascito più che simbolico, più che mai attuale e fondamentale in un mondo tanto diviso e conflittuale.
Mostra altri Articoli di questo autore
info@freetopnews.it
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - FreeTopNews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.