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Alessandra D'Annibale
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La Sardegna è un’isola, ma nel mondo del vino si rivela un vero e proprio continente: ricca di sfumature, tradizioni e territori che raccontano storie diverse e affascinanti. È proprio questa complessità che la quarta edizione di Vinodabere ha voluto celebrare, sabato 13 e domenica 14 dicembre all’Hotel Belstay di Roma, con un evento che ha trasformato la capitale in un palcoscenico dedicato all’eccellenza vitivinicola sarda. La Sardegna di Vinodabere, evento ideato da Maurizio Valeriani, Direttore della testata giornalistica Vinodabere
Ai banchi di assaggio, i visitatori hanno potuto incontrare oltre 40 produttori provenienti da ogni angolo dell’isola, portatori di un patrimonio enologico che spazia dai bianchi freschi e minerali alle intense espressioni rosse, dai rosati vibranti ai dolci e ossidativi, fino alle sorprendenti bollicine. Più di 200 etichette hanno raccontato la Sardegna in tutte le sue declinazioni, offrendo un viaggio sensoriale che ha permesso di scoprire la varietà e la qualità raggiunta dalla viticoltura isolana, oggi riconosciuta a livello internazionale.
È stato un viaggio tra i territori della Gallura, Mamoiada, Mandrolisai, Ogliastra, Oliena, Orgosolo, Oristanese, Romangia, Sulcis e Sud Sardegna: nomi che evocano paesaggi unici e vini dal carattere inconfondibile. Ogni area ha portato con sé la propria identità, rendendo l’esperienza un mosaico di sapori e profumi. Alcuni di questi territori sono stati protagonisti della masterclass di sabato 13 dicembre: La Sardegna dell’enologo Andrea Pala un momento di approfondimento che ha guidato i partecipanti alla scoperta delle peculiarità e delle storie dietro le bottiglie.
Lo sponsor principale dell’evento è stato il Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano che ha sede in Sardegna e Acqua Smeraldina.
La Sardegna di Vinodabere è stato davvero un viaggio attraverso tanti territori, mille identità ma una sola anima vitivinicola.
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