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venerdì, 26 maggio 2017 22:54 |
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Cristina Roselli
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Il fumetto umoristico è quello che ancora oggi identifica maggiormente questo genere letterario ed effettivamente molte sono le opere di arte sequenziale che s'innestano su tali tematiche, in particolare per quanto riguarda il fumetto statunitense.
Nell'ambito dei manga invece, sebbene come genere sia decisamente sfruttato, trovare un fumetto che sappia coniugare e dosare la giusta dose di umorismo classico e nonsense può risultare abbastanza complicato.
Una delle opere che invece sono riuscite ad individuare e sfruttare questo precario equilibrio è il celebre Slump & Arale del maestro Akira Toriyama, conosciuto maggiormente per il gigante Dragon Ball.
L'eccentrico e divertente fumetto si concentra sulle (dis-)avventure del protagonista, il geniale Dottor Sembee Norimaki (proprio il Dottor Slump del titolo) il quale da grande inventore qual è riesce ad assemblare un androide dalle fattezze di una buffa ragazzina che verrà battezzata dal buon dottore Arale.
Arale immediatamente dimostra di non essere un comune robot ma di avere una propria spiccatissima personalità, una distinta forza fisica nonché una invalidante miopia.
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Intorno al bizzarro duo di protagonisti ruota inoltre una panoplia di personaggi secondari i quali con il tempo assumono sempre più rilievo e diventano parte integrante delle vicende sia di Arale sia di Slump.
In particolare si può ricordare Gacchan, neonato alato uscito da un uovo preistorico o Akane Kimidori e Taro Soramame i quali diverranno amici di Arale e parteciperanno alle sue frequenti escursioni a zonzo per il Villaggio del Pinguino, riuscendo spesso anche a salvarla da molteplici guai.
Cornice decisamente iconica delle peripezie dei vari personaggi è il mondo in cui si trovano ad operare caratterizzato da elementi generalmente inanimati che invece in questo manga ottengono una propria personalità e contribuiscono all'azione, si pensi ad esempio al sole canterino o alle montagne sorridenti.
Opera campale del mondo dei manga risulta essere un passaggio quasi obbligato per chiunque sia appassionato delle opere di carta ed inchiostro anche grazie alla capacità di ogni vignetta di regalare momenti di sicuro divertimento ed ilarità senza mai risultare eccessiva o ripetitiva.
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