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IL FUMETTO LGBTQ

sabato, 10 giugno 2017 09:15

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Cristina Roselli
Giugno è il mese delPride e nello spirito di festeggiamento e colori che questo comporta ,risulta inevitabile affrontare le tematiche arcobaleno all'interno del mondo del fumetto. I temi dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere presentano un ampio traino nell'ambito dell'arte sequenziale sia per quanto riguarda il mercato occidentale sia, e forse in prevalenza, per quello dei manga.
Sebbene tali tematiche inizialmente fossero affrontate solo per stuzzicare la curiosità o la pruderie del lettore (così come accadeva ed in certi casi accade tutt'ora nell'ambito delle serie televisive), con il tempo si sono evolute da semplice mezzo narrativo a vera e propria categoria a sé stante con un linguaggio e una sottocultura ben definita.
Partendo dall'ambito statunitense, è proprio in questo contesto che nasce e si sviluppa l'odiatissimo (e resistente) tropo del bury your gays in base al quale i personaggi omosessuali sembravano andare necessariamente incontro ad una morte precoce e nella maggior parte dei casi anche violenta.
Uno dei casi più famosi di questa pericolosa tendenza narrativa è riscontrabile sicuramente nella storyline di Northstar all'interno della collana Astonishing X – Men nella quale il supereroe viene ucciso da Wolverine (sebbene successivamente tornerà in vita e in un molto discusso albo sposerà il proprio compagno Kyle Jinadu ); sempre su questa falsariga si innesta anche Freedom Ring, supereroe nato dalla matita di Robert Kirkman (The Walking Dead) ucciso in poco tempo senza una reale motivazione.
Benchè tale tropo ritorni periodicamente in varie storie (rendendo giustamente furibondi i lettori), negli ultimi anni una nuova consapevolezza sembra aver travolto il mondo del fumetto e tali espedienti narrativi sono sempre meno utilizzati, sostituiti invece da archi narrativi soddisfacenti ed accattivanti.
Esempio forse più calzante è Batwoman nella revisione moderna apportata da Grant Morrison; personaggio dell'universo DC Comics che risponde al nome di Katherine Kane e, oltre a combattere il crimine di Gotham City, intreccia una lunga e complessa relazione sentimentale con la detective Maggie Sawyer (nonché in precedenza con la poliziotta Renee Montoya).
Rimanendo nella cerchia del fumetto statunitense il massimo esempio del genere è sicuramente l'epopea di Terry Moore Strangers in Paradise; vincitrice di innumerevoli premi e riconoscimenti e opera rimasta nel cuore degli appassionati, “SiP” racconta la lunga storia prima di amicizia e poi successivamente di amore tra le due protagoniste Francine Peters e Katina Choovanski (Katchoo) le quali intrecciano un complesso “triangolo sentimentale” con David Qin , perdutamente innamorato di Katchoo la quale a sua volta non ha occhi che per l'amica Francine.
Grazie non solo al sublime tratto dell'autore ma anche alla sua capacità narrativa, “Strangers in Paradise” unisce il genere noir alla comicità e ad una storia d'amore che non ha nulla da invidiare ai più strappalacrime romanzi del romanticismo ottocentesco, discostandosi però da questi per l'estremo realismo delle situazioni e dei sentimenti dei vari personaggi.
Spostando l'attenzione sul mondo del Sol Levante è forse in questo ambito che le tematiche LGBTQ sono state maggiormente categorizzate ed indagate, seppure in molti casi in maniera più subliminale e meno diretta delle controparti statunitensi, spesso rilegando(almeno nei manga più datati) tali tematiche al sottotesto narrativo, lasciando che il lettore acuto decifrasse gli sguardi e i rossori dei personaggi.
Una delle storie più famose e per il periodo controverse relativa alle tematiche in esame è sicuramente riscontrabile nel celeberrimo Pretty Guardian Sailor Moon di Naoko Takeuchi nel quale, sebbene nella versione cartacea il rapporto tra Sailor Uranus (Haruka Ten'ou) e Sailor Neptune ( Michiru Kaioh ) sia assolutamente in chiaro, nella trasposizione animata perde questa nitidezza per essere trasformato in una “profonda amicizia” tra le due ragazze.
Decisamente più esplicito nelle intenzioni e nell'esecuzione è “Utena” del gruppo Chiho Saito la quale nel corso della storia dovrà affrontare una serie di avversari in punta di fioretto per conquistare la “sposa della rosa”, una ragazza di nome Anthy Himemiya la quale sembra nascondere molteplici segreti.
Più velati ma al lettore attento non certo di complicata intuizione sono i rapporti che legano i ragazzi protagonisti di molte opere del gruppo Clamp come ad esempio Touya Kinomoto e Yukito Tsukishiro in “Card Captor Sakura” o il protagonista Subaru Sumeragi e Seishiro Sakurazuka in “Tokyo Babylon”.
Nonostante siano innumerevoli i manga che trattano di tali tematiche forse l'esempio maggiore sia per la capacità narrativa dell'autore sia per la profondità ed eleganza dimostrate nell'affrontare tali questioni è Family Compo di Tsukasa Hojo (“City Hunter”) che riesce a tessere una bellissima storia familiare nutrita di interessanti analisi su identità di genere e orientamento sessuale, non tralasciando la sua irrinunciabile vena comica che rende la lettura ancora più gradevole.
Come si può notare, il mondo del fumetto LGBTQ è ricco di tematiche e generi diversi che colpiscono le più varie sfumature dell'essere umano, proprio come i colori di un arcobaleno.
Happy Pride!
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