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Tunisi: convegno internazionale ha chiuso il progetto Rotte del corallo

mercoledì, 12 luglio 2017 16:16

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Fabrizio Federici
L'intricata (a dir poco) situazione mediorientale sta avendo dei parziali schiarimenti. Mentre Mosul è quasi completamente liberata dall'offensiva iracheno-americana (resistono solo nella città vecchia, come i gruppi di SS nella Berlino dell' aprile '45, nuclei di fanatici dell' ISIS), la televisione irachena Al Sumariya ha annunciato che l' ISIS stesso ha confermato in un comunicato la morte del suo leader Abu Bakr al Baghdadi, aggiungendo che presto sarà annunciato il nome del successore.Intanto, sembra reggere la tregua raggiunta in Siria, grazie all'accordo Putin-Trump ai margini dell'ultimo G-20 di Amburgo.
"Accogliamo positivamente le notizie da Mosul", commenta Foad Aodi, Presidente delle Co-mai, Comunità del mondo arabo in Italia e dell'AMSI, Associazione Medici d'origine Straniera in Italia, nonché "Focal Point" per l'integrazione in Italia per l'Alleanza delle Civiltà (UNAoC), organismo ONU.
"E vogliamo ricordare - prosegue - che l'Italia, da anni, sul terreno immigrazione sta facendo uno sforzo eccezionale; e sappiamo che questo problema non può essere affrontato efficacemente senza una vera politica sovranazionale della UE. Ci vuole un'apposita legge europea sull'immigrazione: che fissi criteri precisi per passare dal caos attuale a una politica d' immigrazione programmata e concordata coi Paesi "di partenza" mediante una serie d'accordi bilaterali internazionali. Come proponiamo ormai dal 2000, coi nostri progetti "Buona Immigrazione" e "Buona Sanità ". Al tempo stesso, diciamo no alle strumentalizzazioni politiche del problema immigrazione, fatte da partiti come da Governi.
L'immigrazione, insomma, va affrontata sempre con due marce: quella dell'integrazione e quella della sicurezza collettiva. E tra partenze, arrivi e discussioni sullo "Ius Soli", noi preferiamo che la diplomazia mondiale possa creare progetti per lo sviluppo, per l'occupazione e per risolvere i conflitti in atto: così da impedire fughe di massa e fuga dei cervelli, che sono costretti a lasciare i loro Paesi”, conclude Aodi. Invitando tutti gli intellettuali, professionisti, lavoratori (italiani e d'origine straniera), comunità, associazioni, sindacati ad impegnarsi di più in politica: “e a rafforzare la voce del nostro movimento internazionale, per il dialogo interculturale e inter religioso, “Uniti per Unire”; anche nell'ambito politico e sociale, ed è ora che noi #SCENDIAMOINCAMPO”.
Proprio nell'ottica di promuovere una buona e concreta cooperazione economica, a favore anche del dialogo interculturale e inter religioso, s' è svolta ultimamente, infatti, presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura alla nostra Ambasciata di Tunisi, una tavola rotonda sulla crisi del dialogo inter-mediterraneo, in particolare tra i Paesi della sponda nord e quelli della sponda sud. Il convegno è stato organizzato dall’Associazione OMeGA di Roma nell’ambito del progetto (patrocinato da AMSI, dall'Unione Medica Euromediterranea-UMEM, dalle Comunità del mondo Arabo in Italia- Co-mai, dal Movimento Uniti per Unire e dalla Confederazione Internazionale Laica Inter religiosa #CRISTIANINMOSCHEA ) "Rotte Mediterranee": partito da Cagliari il 2 luglio, e vòlto a rivitalizzare le antiche rotte del Mediterraneo (prima fra tutte, la Rotta del Corallo, percorsa da pescatori e mercanti di corallo tra Italia del sud e Tunisia), come direttrici di dialogo e cooperazione. In apertura, il presidente di OMeGA, ammiraglio Enrico La Rosa, ha sottolineato l’importanza di riattivare il dialogo inter mediterraneo anche per restituire questo mare ai popoli che lo abitano, limitando l’influenza delle grandi potenze.
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