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CHEW

venerdì, 11 agosto 2017 20:50

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Cristina Roselli
Il genere crime è da sempre uno dei più sfruttati ed amati in ambito cinematografico ma soprattutto letterario, in cima alla classifica delle preferenze di un gran numero di lettori.
Non si potrebbe dire altrettanto del mondo del fumetto nel quale le tematiche legate a malavita e crimini in generale non ottengono, tranne alcune eccezioni, lo stesso risalto.
Proprio per questo trovare un fumetto che si approcci a tale argomenti in modo perlopiù innovativo è sempre una bella sorpresa.
Chew di John Layman e Rob Guillory presenta un mondo alternativo in cui il consumo di carne bianca è stato reso illegale a causa di una strana febbre aviaria che ha decimato la popolazione.
Del rendere esecutivo tale divieto si occupa la F.D.A , agenzia governativa la quale vigila affinchè qualsiasi cibo legato al pollame non venga consumato.
Il protagonista Tony Chu fa parte di questa agenzia grazie alle sue peculiari abilità di cibopath grazie alle quali, mangiando anche solo un boccone di qualsiasi cibo, riesce a percepire chiaramente sia la catena di produzione dello stesso sia eventi più cruenti che possono essere traspirati (e per questa situazione lo sfortunato protagonista si accontenta di mangiare solo radici in scatola).
Nonostante la severa legge il consumo di pollame non viene del tutto interrotto ma continua fiorente in una sorta di mercato nero che porta alla creazione di serate apposite durante le quali una clientela selezionata potrà gustare tutta la carne bianca che desidera
Nel suo lavoro Chu è è aiutato da Mason Savoy, anch'egli un cibopath che incoraggia il protagonista ad assaggiare quante più “prove” possibili (anche se francamente disgustose) per arrivare in modo veloce alla soluzione dei casi che si trovano ad affrontare; ben presto però il personaggio rivelerà essere un impostore con conseguenze impreviste per Tony.
Nel corso della narrazione vengono introdotti anche altri personaggi dotati di particolari abilità come Amelia Mintz,giornalista per la sezione culinaria di una rivista che riesce a descrivere talmente nei dettagli un piatto appena assaggiato che il lettore può percepirne a sua volta il sapore; Chu si innamorerà a prima vista della “saboscrivner” e ben presto verrà ricambiato.
Aiutato da un impianto grafico dinoccolato e decisamente accattivante, Chew riesce a raccontare in maniera divertente una storia di orwelliana ascendenza che risulterà estremamente accattivante agli appassionati sia di crime sia di letture comiche in quanto non mancano nel corso della storia momenti irriverenti.
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