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venerdì, 25 agosto 2017 16:34 |
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Cristina Roselli
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Il mondo del fumetto negli ultimi anni sta attraversando un'evoluzione sempre più evidente sia nei format che vengono pubblicati sia nelle storie che hanno sempre più al centro personaggi femminili le quali, finalmente, escono dall'ombra delle cappe di qualche supereroe e prendono il posto che spetta loro di diritto al centro della narrazione.
Molti sono gli autori che hanno dato avvio e potenza a questa modernizzazione stilistica e narrativa una dei quali è sicuramente Kelly Sue Deconnick.
Nata e cresciuta in Ohio nel 1970, Deconnick principia la propria carriera artistica collaborando con la rivista “Tokyopop”come traduttrice di manga dalla lingua giapponese alla lingua inglese in particolare iniziando con il fumetto “Demon Diary” al quale seguirono numerosi altri.
Successivamente l'autrice concentra la propria attenzione sui fumetti di stampo occidentale e con la collaborazione di Steve Niles pubblica 30 Days of Night: Eben and StellaA.
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Il grande passo in avanti avviene quando Deconnick inizia a collaborare con la casa editrice Marvel Comics pubblicando in rapida successione i fumetti auto-conclusivi “Sif” e “Rescue” per poi passare alla scrittura delle storie di Captain Marvel riportando sotto i riflettori le vicende di Carol Danvers (la cui incarnazione originale risale al 1968 ad opera di Roy Thomas e Gene Colan) rinnovandone il look e l'interesse del pubblico.
Continuando a collaborare con la Marvel l'autrice principia anche la scrittura di Avengers Assemble” che verrà adattato dopo poco tempo per il grande schermo divenendo uno delle colonne portanti del Marvel Cinematic Universe.
Le ultime opere dell'autrice alle quali sta attualmente lavorando sono “Bitch Planet” (illustrazioni di Valentine De Landro) incentrato su una prigione femminile intergalattica nonché il western “Pretty Deadly” (la cui bellissima parte grafica di deve all'artista Emma Rìos) che narra le vicende di un vecchio e cieco cowboy e di Sissy, ragazza dagli strani abiti e dal misterioso passato, per il quale è stata premiata con un Eisner Award nel 2014.
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