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Castelfidardo (AN): gli studenti del Meucci per la valorizzazione del ruolo delle donne

domenica, 10 giugno 2018 17:30

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Francesca Bianchi
Oggi più che mai è di fondamentale importanza sensibilizzare i nostri adolescenti in merito alla storia delle donne e alla difesa della parità di genere, cercando di contrastare con tutte le nostre forze ogni forma di abuso e di violenza sulle donne.
La prof.ssa Raffaella De Sanctis, insegnante di Lettere all'Istituto di Istruzione Superiore "Meucci" - Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate di Castelfidardo (AN), da anni tratta temi legati al mondo femminile, coinvolgendo i suoi studenti. Quest'anno ha voluto affrontare con loro il tema delle donne imprenditrici per un concorso FIDAPA e, su invito della prof.ssa Vincenza D'Angelo, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo "Soprani” di Castelfidardo, nonché Presidente del Club Lions “Castelfidardo-Riviera del Conero”, ha aderito alle due giornate del 27 e 28 aprile scorsi, in cui la regista Lisa Castagna ha presentato il suo film-documentario Le figlie sono come le Madri: Donne lungo la Via della Seta.
Quattro le classi che un'altra docente del Meucci, la Prof.ssa Frontini Sofia (Funzione Strumentale per i Servizi interni), ha voluto coinvolgere: la  4 A LSA, la 4 A ELE, la 3 A LSA e i ragazzi del circolo fotografico. In particolare, la 4 A del Liceo Opzione Scienze Applicate ha preso parte attiva all'iniziativa con la Prof.ssa Raffaella De Sanctis. Chiara Castagnari, Chiara Latini, Elena Pirani, Sara Vitangeli, ma anche i loro compagni di classe, nel corso degli ultimi mesi hanno dedicato alla bellezza e alla complessità dell'universo femminile poesie, saggi brevi, disegni, con una presa di posizione ferma e decisa contro la violenza di cui sempre più donne sono vittime.
Nel corso delle giornate dedicate alla regista Lisa Castagna sono intervenute Chiara Castagnari, Chiara Latini ed Elena Pirani. Le tre studentesse hanno presentato al pubblico le varie attività didattiche con al centro la figura femminile, cui si sono dedicate insieme ai loro compagni di classe sotto l'attenta supervisione della loro insegnante di Lettere Raffaella De Sanctis. Io, che ho avuto il piacere di partecipare ad entrambe le giornate, presentando il prezioso lavoro di Lisa Castagna, sono rimasta profondamente colpita dalla preparazione e dall'impegno di queste tre ragazze: durante il loro ricco intervento ho visto l'impegno, l'approfondimento, lo studio che hanno profuso nel progetto in cui sono state coinvolte.
prof.ssa Raffaella De Sanctis
Ho visto in loro una profonda consapevolezza dell'importanza di far sentire la propria voce per contrastare con ogni mezzo, a partire dall'educazione al rispetto fin dalla più tenera età, ogni tipo di violenza di genere, promuovendo una cultura del rispetto delle differenze. Ho letto tutti gli elaborati dei loro compagni di classe e, grazie alle loro parole, ho pensato che non tutto è perduto: dobbiamo solo avere fiducia nei nostri adolescenti che, quando sono guidati con convinzione ed entusiasmo, sanno rispondere in maniera sorprendente, tirando fuori tutte le loro potenzialità. Ho apprezzato tanto il riferimento delle tre studentesse del Meucci alle artiste del passato, volutamente ignorate dai libri di storia, tra cui Artemisia Gentileschi. Mi sono venute in mente le tante donne di scienza che l'umanità ha conosciuto, a cominciare dalla straordinaria figura di Ildegarda di Bingen. Ho pensato all'oscurantismo che hanno subito nel corso della storia. Come non pensare, poi, alla figura di Marija Gimbutas, archeologa e linguista lituana che ha rivoluzionato gli studi sulle origini della cultura europea, individuando una civiltà che durò in Europa fino a gran parte dell’età del bronzo, la cosiddetta cultura della Vecchia Europa (termine da lei coniato)? Una cultura matrifocale, con una struttura sociale egualitaria, basata sul culto della Grande Dea o Grande Madre, una divinità dispensatrice di vita e foriera di una spiritualità fortemente legata alla terra e al suo eterno ciclo di nascita, vita, morte e rinascita. Non ricordo di aver mai sentito pronunciare il nome di Marija Gimbutas dai numerosi docenti che ho avuto nel corso della mia carriera scolastica ed universitaria. Questo la dice lunga sull'oscurantismo da parte della cultura ufficiale nei confronti di questa e di tante, troppe studiose e dei loro metodi di ricerca, considerati eccessivamente rivoluzionari e, per questo, pericolosi per l'ortodossia accademica.
Mi auguro che il sincero impegno di queste/i ragazze/i a favore dei diritti delle donne sia affiancato dal rispetto e dalla venerazione per la nostra Madre Terra, di cui il documentario di Lisa Castagna si fa promotore. Spero vivamente che queste/i ragazze/i possano ricordare sempre che la Natura è viva e ha un'anima, e soltanto in essa possiamo trovare quel senso di pace e di comunione con il tutto, che spesso tendiamo a reprimere e a soffocare nella frenesia che impera nella nostra vita quotidiana.
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