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Roma: manifestazione contro la gestione dell'emergenza sanitaria da parte del governo

martedì, 08 settembre 2020 06:34

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Fabrizio Federici
Dopo un primo, fallito tentativo di muovere da Piazza del Popolo, alle 16 circa di sabato 5 settembre è partita una manifestazione contro la presunta "dittatura sanitaria" in epoca Covid da Piazza Bocca della Verità, sempre al centro di Roma.
Senza poter qui entrare nella piena fondatezza o meno delle ragioni dei dimostranti (che richiederebbe un’analisi più approfondita e articolata, che non rinunciamo a fare), ci sembra però giusto evidenziare che una manifestazione come questa resta comunque lo specchio del forte malessere creatosi in Italia, negli ultimi 6 mesi. Per l’effetto combinato più circostanze, tra loro molto diverse: Covid-19 “all’assalto”, ambiguità ed esitazioni del governo (poi corrette, ma spesso anche con un “eccesso di zelo”) e scarsa capacità dell’apparato statale di combattere non tanto la malattia, quanto i suoi disastrosi effetti per l’intera economia nazionale (analizzati più volte da ISTAT e Confindustria: Conte, però, ha assicurato, appunto sabato, che, a meno di situazioni gravissime, non ci saranno in Italia altri lockdown, che sarebbero disastrosi per l'economia). Dietro le quinte del malessere, poi, non si può mai escludere la presenza di forze, anche sovranazionali, contrarie alla democrazia.
"E' la piazza del popolo italiano - diceva al megafono una delle organizzatrici -. Siamo qui per dimostrare al governo che sui bambini non si passa". Tra gli slogan intonati dalla piazza, "Giù le mani dai bambini" (il riferimento era all'uso della mascherina a scuola, elementari comprese) e "Verità".
Bruciate, da un manifestante, foto del Pontefice e di Beppe Grillo: mentre, tra le bandiere sventolanti in piazza, anche una con la foto di Benedetto XVI, preferito a Papa Francesco per la linea troppo mondialista, terzomondista e filoimmigranti di quest’ultimo.
C'è stata la partecipazione di realtà tra loro molto diverse, come il "Popolo delle mamme" e l'estrema destra di Forza Nuova: ma anche tassisti, albergatori e bikers (categorie tutte variamente danneggiate dal “lockdown”).
Popolo delle Mamme è l’associazione (nata a giugno scorso) che, forte ora di circa 26.000 madri in tutta Italia, è stata tra i primi organizzatori di questa manifestazione insieme ai movimenti ”No vax” e “No mask"; e, insieme all’altra associazione “L’ Eretico”, ha querelato ultimamente Nicola Zingaretti per le accuse di istigazione alla rivolta lanciate appunto agli organizzatori del raduno di Roma.
"Parlano di guerra i negazionisti, di guerra che devono fare allo Stato contro queste misure, contro la mascherina. Io invece rispondo che la guerra l'abbiamo combattuta questo inverno e abbiamo perso sul campo decine di migliaia di italiani i cui familiari stanno ancora piangendo. Ai negazionisti chiedo di portare almeno rispetto per i familiari dei morti", ha detto sabato a Foggia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un incontro sullo sviluppo del made in italy, riferendosi appunto al corteo di Roma.
"Io faccio un appello: non è vero ed è una stupidaggine dire che non c'era più il virus. Sono stati dati dei messaggi sbagliati ed è una follia allo stato puro che addirittura a Roma ci sia una manifestazione di negazionisti che negano addirittura l'esistenza del virus. Il Covid non si nega ma si combatte", ha replicato, ai dimostranti, il leader del Pd Nicola Zingaretti.
All’ inizio del corteo erano circa 500 i manifestanti, la maggior parte senza mascherina (è prevedibile, ora, la consueta guerra delle cifre tra dimostranti e Questura); anche se non mancavano le persone che la indossavano, soprattutto anziane. "Prevenire è meglio che curare", ha detto alla stampa una donna presente alla manifestazione. "Il fatto che sia qui oggi non significa che debba rischiare di ammalarmi", ha aggiunto. "In mezzo alla gente la metto sempre. E una questione di rispetto", ha spiegato un'altra signora.
Un popolo assai variegato, insomma, con tanta estrema destra, sino agli ex forconi e ai Gilet arancioni (era però assente, o quantomeno non si è fatto sentire, il leader di questi ultimi, il discusso generale dei carabinieri in pensione Antonio Pappalardo) Si tratta, in sostanza, di uno dei primi raduni negazionisti (o che, comunque, contestano le scelte fatte sinora dal governo per fronteggiare l’epidemia) in Italia: dopo l'esordio dei soli Gilet arancioni (chiaro il richiamo ai "Gilet gialii" transalpini) guidati da Pappalardo, a giugno scorso a Milano e a Roma, e dopo le manifestazioni in Germania, Svizzera e Spagna (dove a guidare la protesta di Madrid, che, per la precisione, riguardava soprattutto l’obbligatorietà o meno della mascherina, c’era l’attore Miguel Bosè).
A poche ore dal raduno – che è durato sino alle 20 circa – è arrivato poi l’appello anche del premier Giuseppe Conte: che durante l’intervento alla Festa del Fatto Quotidiano, ha precisato “Noi vogliamo gestire una pandemia in corso. Oggi c’è una manifestazione a Roma di persone che pensano che non esiste. A loro rispondiamo con i numeri”, ha risposto, riferendosi ai 35.518 morti dall’inizio dell’emergenza.
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