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La rinascita di Verbumcaudo, feudo di Polizzi sottratto alla mafia

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venerdì, 03 settembre 2021 05:57

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Foto Magweb
Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
Verbumcaudo è un antico feudo delle Madonie ubicato nel territorio di Polizzi Generosa (PA), anche se geograficamente si trova in un territorio tra i comuni di Valledolmo, Villalba e Vallelunga, nel cuore dell'entroterra siciliano. Sottratto alla mafia e restituito alla collettività da Giovanni Falcone, oggi Verbumcaudo deve la sua forza a undici ragazzi madoniti che non si sono arresi, decisi più che mai a restituire alla comunità madonita e a tutti i siciliani onesti questo angolo di terra appartenuto al boss Michele Greco. I 150 ettari di terreno del feudo oggi sono gestiti e coltivati in biologico dalla Società Cooperativa Sociale Verbumcaudo.
Durante il mio tour nelle Madonie ho avuto il piacere di incontrare e intervistare il dott. Vittorio Lo Mauro, responsabile del settore sociale della Cooperativa Sociale Verbumcaudo.
Lo Mauro ha dichiarato che Verbumcaudo rappresenta un luogo di sviluppo, di crescita economico-sociale e di grande speranza per le vicine comunità. L'obiettivo principale della Cooperativa è proprio quello di coinvolgere, fare comunità, rendere queste terre patrimonio pubblico, creando occasioni di lavoro: si vuole sradicare la convinzione, che ha imperato per decenni, in base alla quale solo la mafia poteva fornire opportunità di lavoro.
La Cooperativa Sociale Verbumcaudo produce delle autentiche eccellenze: grano duro locale, legumi, olio, vino. Lo Mauro ha spiegato che il feudo ospita un vigneto particolare impiantato dall’IRVO (Istituto Regionale della Vite e dell'Olio), con ben 32 specie di vitigni autoctoni siciliani che rischiavano di scomparire, una banca del germoplasma vitivinicolo siciliano. Uno dei prodotti d'eccellenza di Verbumcaudo è il pomodoro Siccagno biologico, coltivato senza apporto d’acqua, raccolto a mano e lavorato fresco senza l'aggiunta di alcun ingrediente. Verbumcaudo promuove un’agricoltura che si prende cura della terra, con un'attenzione costante all’ambiente e alla qualità dei prodotti, tutti acquistabili sul sito https://www.gioosto.com/collections/verbumcaudo Nella bella intervista rilasciata a FtNews , Vittorio Lo Mauro ha ripercorso la storia della Cooperativa Sociale Verbumcaudo, nata nel 2019 per bando pubblico indetto dal Consorzio Madonita Legalita' e Sviluppo, espressione di 19 comuni delle Madonie, ricevendo sin dal primo momento un supporto fondamentale da parte del Cresm - Centro ricerche economiche e sociali per il Meridione. È stato il Cresm a tenere un corso di formazione gratuito per i futuri cooperatori.
Si è soffermato sui progetti futuri della Cooperativa: la ristrutturazione dei caseggiati del feudo grazie ai fondi stanziati dalla Regione; il desiderio di avere alcuni asinelli per fare il cosiddetto "trekking someggiato"; continuare i percorsi di valorizzazione turistica e culturale del territorio e i percorsi di educazione alla legalità rivolti a studentesse e studenti.
Verbumcaudo ha il sostegno di Fondazione CON IL SUD, Fondazione Peppino Vismara, Consorzio Madonita Legalita' e Sviluppo, espressione di 19 comuni delle Madonie.

Dott. Lo Mauro, quando è iniziata la storia del feudo Verbumcaudo? Quali vicissitudini hanno portato all'assegnazione del feudo alla Cooperativa Sociale Verbumcudo?
La storia di Verbumcaudo si perde nella notte dei tempi. Si hanno tracce della presenza del feudo fin dal Medioevo, ma è molto probabile che già al tempo dei Romani l’area fosse coltivata come molte altre limitrofe. Già nel 1396 il feudo viene confiscato ad un nobile e concesso dai reali alla famiglia nobiliare dei Ventimiglia, conti di Geraci che spadroneggiavano su tutte le Madonie, contrapposti all’altra potente famiglia dei Chiaramonte, a sud dell’isola. Da allora sono stati numerosissimi i passaggi di proprietà tra famiglie nobiliari e latifondisti siciliani, fino a quando Salvatore Tagliavia, armatore navale e benvoluto sindaco di Palermo durante la Prima Guerra Mondiale, in occasione delle leggi di riforma agraria del 1950, in qualità di proprietario, si privò spontaneamente di una parte della tenuta per suddividerla tra alcune famiglie povere del territorio. Nel 1979 i fratelli Greco, boss mafiosi, acquistarono le terre a un prezzo di favore: 650 milioni di lire a fronte di un valore di mercato di due miliardi e mezzo. Una vendita sulla quale indagherà Giovanni Falcone, che scoprirà l’illecita provenienza dell’assegno a firma del camorrista Antonio Bardellino. Falcone scoprì anche che il feudo ospitava summit mafiosi durante i quali si discuteva di interessi, spartizioni e omicidi. Il Feudo venne sequestrato dal giudice Falcone nel 1983 e divenne confisca definitiva nel 1987. Nel 2006 venne affidato al comune di Polizzi Generosa, ma spuntò un'ipoteca per un prestito ai Greco, che il Comune non era in grado di pagare. Onde evitare la vendita all'asta, si mobilitò l'intera comunità. Si istituì una commissione consiliare d’indagine sulle problematiche riguardanti il feudo Verbumcaudo, che considerò fondamentale il mantenimento del feudo al patrimonio comunale, poiché rappresentava una possibilità di riscatto del nostro territorio contro la mafia e la criminalità organizzata e anche la concreta possibilità di sviluppo e di lavoro per la comunità polizzana, attraverso l’utilizzo sociale del bene. Non era tollerabile che un bene confiscato rimanesse in condizioni di abbandono: sarebbe stato un segnale eloquente del fallimento dell’attività dello Stato, soprattutto dell’attività di governo e controllo del territorio. Nel 2011 la Regione Sicilia acquisì il bene. Nel mese di marzo del 2014 finalmente venne fatta una convenzione per la costituzione di un consorzio tra 15 comuni (oggi sono diventati 19), denominato “Consorzio Madonita per la legalità e lo sviluppo” (con Presidente Vincenzo Liarda, sindacalista polizzano in prima linea per l’uso sociale del bene e per questo vittima di diversi attentati). A questo Consorzio la Regione affidò il bene. Il "Consorzio Madonita per la legalità e lo sviluppo" ha subito manifestato l’intenzione di rendere produttivo il bene e utilizzarlo per incrementare lavoro e risorse sul territorio. Lo strumento individuato per attivare dal punto di vista economico il feudo è una cooperativa da costruire ad hoc per andare a gestire i terreni di Verbumcaudo. Nell’estate del 2017 il Consorzio ha promulgato un bando per individuare diversi profili lavorativi tra i disoccupati del territorio e delle zone limitrofe, tutti utili a costituire la cooperativa. Nel mese di luglio del 2018 si è conclusa anche la selezione dei possibili cooperatori e a settembre il CRESM ha avviato il corso per i potenziali cooperatori selezionati, che ha portato alla fondazione, il 21 gennaio 2019, della Cooperativa Sociale Agricola Verbumcaudo, una cooperativa piuttosto atipica, nata per bando pubblico. Noi cooperatori, tutti di provenienza, età, formazione, culture diverse, non ci conoscevamo, ci siamo conosciuti al corso.
Verbumcaudo
Come è strutturata la Cooperativa?
Abbiamo un presidente, un vicepresidente e un consigliere. L'organizzazione è suddivisa in tre settori: il settore agricoltura è curato da un agronomo e dal responsabile vero e proprio, che gestisce il lavoro; il settore economico è curato dalla nostra vicepresidente, che si occupa di tutta la parte burocratica; la terza branca è quella dell'agricoltura sociale, che si occupa degli inserimenti lavorativi di soggetti svantaggiati e della parte prettamente turistica ed educativa, rivolta alla scuola e a chiunque voglia venirci a trovare.

La vostra cooperativa è certificata in biologico. Quali prodotti lavorate? Cosa significa per voi fare agricoltura etica e sostenibile?
Noi ci occupiamo di agricoltura in biologico. Periodicamente riceviamo l'ispezione per il biologico, un controllo che viene eseguito sui processi di gestione in bio e sui campi.
Produciamo pasta di grano duro Marco Aurelio, ceci, lenticchie, vino, olio, pomodoro Siccagno. Quest'ultimo è un prodotto d’eccellenza coltivato senza apporto d’acqua, raccolto a mano e lavorato fresco, senza l'aggiunta di alcun ingrediente. Il grano duro Marco Aurelio 100% italiano porta lo stesso nome del grande imperatore "buono". Un nome glorioso per un grano che vanta il primato di eccellenza per le caratteristiche della granella, il tenore proteico e la qualità del glutine. Una parte del nostro grano duro arriva ai rivenditori NaturaSì del territorio. Ci rivolgiamo alle piccole aziende del territorio, perché per noi è importante fare rete, fare comunità. Del resto, rafforzare la produzione locale, esaltando le differenze di ogni terra, dovrebbe essere l’obiettivo primario dell’umanità.
Quest'anno abbiamo prodotto la prima bottiglia di vino. Abbiamo un vigneto particolare, una banca del germoplasma vitivinicolo siciliano: in una porzione di vigneto sono impiantate 32 specie di vitigni autoctoni siciliani che rischiavano di scomparire. L’attività di ricerca dell’IRVO - Istituto Regionale Vite Olivo della Regione Sicilia garantisce la conservazione della biodiversità. La restante parte produce uva “catarratto”, che quest’anno ci ha permesso di imbottigliare un ottimo vino bianco.
L'uliveto era totalmente abbandonato, quindi abbiamo fatto una potatura drastica. Le nostre mille piante di olivo hanno reso 180 litri di olio. Decidere di dedicarsi all’agricoltura etica e sostenibile è una scelta politica. L’agricoltura intensiva ha distrutto e continua a distruggere la biodiversità, ha impoverito i suoli. La grande distribuzione, soprattutto con la pandemia, non solo ha isolato le filiere corte, ma ha avuto un impatto ambientale enorme. Opporsi a questo paradigma e tornare alla terra è l’unica strada percorribile e la principale via per il riequilibrio mondiale.

Il mese scorso avete inaugurato il vostro punto vendita a Polizzi Generosa. Anche in tale occasione avete voluto celebrare questo importante traguardo con la comunità...
Il 20 agosto abbiamo inaugurato "Entroterra Emporio Biologico Verbumcaudo", il nostro punto vendita di Via Garibaldi, a Polizzi, un luogo che custodisce tutta la varietà di prodotti germogliati nelle terre del fondo Verbumcaudo confiscate alla mafia. Abbiamo voluto festeggiare con tutta la comunità un altro piccolo sogno diventato realtà. “Entroterra” punta alla vendita di prossimità, nel pieno spirito della valorizzazione territoriale.

Il 23 maggio avete aderito al progetto "Ci sono Anch’io", il nuovo percorso di inclusione sociale e avviamento al lavoro. Di cosa si tratta? Cosa prevede questo percorso?
Nel giorno in cui si ricorda la strage di Capaci, la Diocesi di Cefalù e la nostra Cooperativa hanno firmato una convenzione nel segno della giustizia e della legalità: si tratta del progetto "Ci sono Anch’io", il nuovo percorso di inclusione sociale e avviamento al lavoro promosso dalla Caritas diocesana di Cefalù. Non è un caso che la convenzione sia stata siglata nella data simbolo del 23 maggio, anniversario della scomparsa del giudice Falcone. Il progetto mira all’inclusione sociale di soggetti svantaggiati, attraverso delle concrete esperienze di lavoro, garantendo l’acquisizione, spendibile all’interno del mercato del lavoro sul lungo termine, di competenze trasversali e tecniche. L’indipendenza e l’autonomia dei beneficiari è l’auspicio maggiore che il progetto intende perseguire. I destinatari del progetto saranno accompagnati in un percorso di formazione interdisciplinare, volto alla scoperta di una concezione del lavoro inteso come libero, partecipativo e solidale. Con questo progetto saranno predisposte quattro borse di lavoro: una per le lavorazioni agricole e tre all’interno del nostro punto vendita di Polizzi Generosa. Come cooperativa ci impegniamo, a fine progetto, ad assumere uno dei beneficiari come operatore agricolo. Vogliamo che Verbumcaudo diventi un'area di integrazione sociale. La nostra, infatti, è una cooperativa sociale e agricola, quindi puntiamo anche sull'inclusione sociale. Vogliamo che la comunità senta quel senso di appartenenza a un feudo, vogliamo offrire opportunità lavorative.
"Ci sono Anch’io" vuole essere un seme e un segno credibile di giustizia, dando un'opportunità di lavoro a giovani con disagi e fragilità di diversa natura, vittime spesso di ingiustizie in una società che li emargina. Il lavoro è un diritto di tutte e tutti!
Verbumcaudo
Nelle ultime settimane il territorio madonita è stato devastato da violenti incendi. La Cooperativa Sociale Verbumcaudo si è subito unita alla catena di solidarietà a sostegno delle realtà maggiormente colpite. Cosa avete realizzato?
I danni provocati dagli incendi che hanno devastato le Madonie sono incalcolabili: un territorio messo in ginocchio, persone evacuate dalle proprie case, un patrimonio ambientale e paesaggistico in cenere, ettari di pascolo bruciati dalle fiamme, casolari danneggiati, animali arsi vivi. In tantissimi, tra cittadini, volontari della protezione civile, vigili del fuoco e operai della forestale, hanno provato a fronteggiare le fiamme, a proteggere aziende e abitazioni. Sin da subito si è attivata una catena di aiuti verso gli allevatori e i produttori locali fortemente danneggiati. Anche noi della Cooperativa Sociale Verbumcaudo abbiamo voluto unirci in questo abbraccio solidale, perché insieme e come comunità dobbiamo rialzarci. Un'iniziativa di mutuo aiuto che abbiamo realizzato in sinergia con l'Ente Parco delle Madonie e Confcooperative Palermo, che si sono fatti carico degli aspetti logistici legati al trasporto. Oltre a circa 50 rotoballe di fieno abbiamo messo a disposizione la nostra struttura per accogliere scorte di foraggio dagli agricoltori e pastori vicini, anche in piccolissime quantità. A tutta la comunità madonita va il nostro pensiero e la nostra solidarietà.

Dopo mesi di stop dovuti alla pandemia, prima dell'estate siete tornati a parlare a studentesse e studenti di un istituto superiore di Polizzi Generosa. Inoltre, avete accolto a Verbumcaudo un gruppo Erasmus. Quali argomenti avete affrontato con coloro che hanno partecipato a questi due incontri?
Durante lo scorso anno scolastico abbiamo provato, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, a non tralasciare la nostra “missione” con le scuole, attraverso seminari on-line con alcuni istituti scolastici.
Il nostro socio Enzo Borgese a maggio ha finalmente potuto incontrare dal vivo le studentesse e gli studenti dell’Istituto ITCAT di Polizzi Generosa e i loro docenti. A loro ha raccontato come si è trasformato in realtà il sogno di un gruppo di ragazze e ragazzi animati da un forte senso di responsabilità e decisi a cambiare il proprio territorio. Dopo mesi di limitazione della socialità è stata un’emozione enorme tornare a incontrare ragazze e ragazzi in una scuola.
A Verbumcaudo, invece, abbiamo accolto ragazze e ragazzi di un gruppo Erasmus. Nell’ambito di un programma di formazione su innovazione nel comparto agro-alimentare e turistico, il gruppo di studenti e studentesse Erasmus ha incontrato diverse realtà siciliane del mondo dell’associazionismo, delle imprese e della pubblica amministrazione. Abbiamo parlato loro del modello Verbumcaudo, offrendo la nostra visione di sviluppo del territorio, facendo loro capire che è nella nostra terra che vogliamo rimanere, creando, da protagonisti, i presupporti per lo sviluppo e le crescita nella legalità di quest'area della Sicilia.

Chi volesse acquistare i vostri prodotti a chi può rivolgersi?
Fino a primavera siamo stati a Le Campagne di Villa Castelnuovo, il mercato agricolo a km 0 di Via San Lorenzo 1, a Palermo; riproveremo dall’autunno a partecipare a vari mercatini bio siciliani. A Palermo c'è il negozio "MadoniEAT", e a Catania “Scialari”, in cui è possibile trovare (o ordinare on-line) la migliore selezione di prodotti biologici delle terre di Verbumcaudo. Chi volesse acquistare online, invece, può farlo su Gioosto, la piattaforma dello shopping sostenibile. Inoltre, a breve sarà possibile acquistare anche sul nostro sito e-commerce, che attualmente è in lavorazione.

A quali progetti state lavorando? Cosa sognate per il futuro di Verbumcaudo?
Abbiamo tanti sogni. Innanzitutto vorremmo estenderci al mondo dell'allevamento. Ci piacerebbe, inoltre, avere degli asinelli per fare il cosiddetto trekking someggiato. Puntiamo anche a trasformare i prodotti per la chiusura di una filiera bio. Nostra intenzione, infatti, è quella di organizzare dei tour esperienziali, consentendo ai partecipanti di fare esperienza sul campo e procedere, poi, insieme alla trasformazione di quanto raccolto. Grazie alla Regione, che ha stanziato dei fondi per la ristrutturazione dei locali, vorremmo riuscire a ristrutturare i caseggiati del feudo per renderli funzionali. Vorremmo creare una cucina e un posto dove organizzare pranzi e aperitivi. Ecco, vorremmo rendere Verbumcaudo un luogo accogliente a tutti gli effetti.
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