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Leonardo Sciascia nel ricordo della figlia Anna Maria

domenica, 21 gennaio 2024 07:20

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Leonardo Sciascia e la moglie Maria Andronico in uno scatto del 1983. Ph Magnum Photos
Dal nostro inviato
Francesca Bianchi
FtNews ha avuto l'onore di intervistare Anna Maria Sciascia, figlia del grande scrittore siciliano Leonardo Sciascia, nonché autrice del libro Il gioco dei padri. Pirandello e Sciascia (Avagliano Editore, 2021, II edizione). Nel volume viene indagato con rara sensibilità il complesso rapporto padre e figli/e. La signora Sciascia racconta l’opera, i luoghi e la famiglia di suo padre e di un altro grande scrittore siciliano, Luigi Pirandello, che Sciascia ha sempre considerato un padre letterario. Attraverso l’analisi dell’opera di Pirandello, Anna Maria Sciascia fa luce sul dramma della moglie Antonietta Portulano e sull’inquietudine della figlia Lietta.
Nel corso della nostra intervista la scrittrice ha ricordato il rapporto di protezione, complicità, amore e ispirazionedei due scrittori con l'universo femminile. Dai suoi ricordi emerge la figura di un padre e nonno presente e affettuoso, ancora oggi punto di riferimento costante per la sua famiglia, per i suoi amati nipoti. Ha rievocato con nostalgia i tempi in cui casa Sciascia era frequentata dagli intellettuali più in vista e lei ascoltava incuriosita le loro colte conversazioni in materia di politica e società. La signora Sciascia ha posto l'attenzione sull'importanza di leggere oggi nelle scuole i libri di suo padre, testi preziosi dove le giovani generazioni possono trovare quegli ideali di giustizia, libertà, umiltà e il coraggio dell’anticonformismo, di cui questa nostra epoca ha tanto bisogno.

Sig.ra Sciascia, per Avagliano Editore nel 2021 ha pubblicato la seconda edizione de Il gioco dei padri. Pirandello e Sciascia, libro in cui racconta l’opera, i luoghi e la famiglia di suo padre Leonardo Sciascia e di un altro grande scrittore siciliano, Luigi Pirandello. Nel libro viene indagato il complesso rapporto padre e figli/e. Perché ha scelto di raccontare il rapporto padre e figli/e attraverso le figure di suo padre e di Pirandello?
L’accostamento tra i due scrittori mi è stato facile per aver vissuto accanto a mio padre e per aver letto da figlia “Pirandello e la Sicilia” e il discorso commemorativo pronunciato nel cinquantenario della morte di Pirandello (da pag.10 a pag. 14 de "Il gioco dei padri"). Pirandello e Sciascia sono stati padri molto presenti nella vita dei figli, ambedue hanno suscitato un’ammirazione che ha spesso sconfinato nell’adorazione, anche se diversa è stata la partecipazione al lato pratico della vita: Pirandello aiutava i figli economicamente e i maschi anche nella strada artistica da loro intrapresa, mio padre ha fatto in modo che tanto io che mia sorella nel lavoro ci arrangiassimo da sole.

Attraverso l’analisi dell’opera di Pirandello, lei fa luce sul dramma della moglie Antonietta Portulano e sull’inquietudine della figlia Lietta. Come si è accostata a queste due figure femminili? Cosa sappiamo del rapporto di Pirandello con la moglie e con la figlia?
Mi sono accostata ad Antonietta Portulano e alla figlia Lietta attraverso l’opera di Maria Luisa Aguirre D’Amico intitolata “Vivere con Pirandello”. Un uomo come Pirandello non può non stabilire che rapporti intensi con le donne della sua vita che possono portare ad un amore fortissimo, come con la figlia, o addirittura fino all’ossessione, come nel caso della moglie.
Quali relazioni ebbero Pirandello e Sciascia con l'universo femminile?
Protezione, complicità, amore e, soprattutto per Pirandello, ispirazione.

Sciascia e Pirandello sono figli della stessa terra. A Pirandello suo padre dedicò tre pubblicazioni: Pirandello e la Sicilia (1961), Pirandello e il pirandellismo (1953) e Alfabeto pirandelliano (1989). Cosa ha rappresentato per suo padre lo scrittore agrigentino?
La risposta a questa domanda è nelle ultime pagine dell’appendice a “Pirandello e la Sicilia” (da pag. 245 a pag. 248 dell’edizione Adelphi del 1996). Per riassumerla possiamo dire che il rapporto con Pirandello e con tutta la sua opera è stato come quello di un figlio con il padre: il padre letterario che aveva scelto.

Lei ha sempre affermato che suo padre è stato molto presente nella sua quotidianità. Che padre è stato Leonardo Sciascia? Che ricordo conserva di lui?
La sua presenza ha avuto un’importanza fondamentale nella mia vita e in quella della mia famiglia tutta: i miei figli scrivono entrambi e si occupano molto dell’opera del loro nonno, che hanno avuto la fortuna di frequentare molto, amandolo, ricambiati con l’affetto e le attenzioni che facevano parte del suo modo di vivere.

Com'era suo padre in famiglia? Parlavate mai del suo successo letterario? Capitava che vi raccontasse dei libri che stava scrivendo?
Era un narratore sempre, raccontava tutto in famiglia, ci faceva partecipare intensamente.

Qual è il libro di suo padre che ha amato e ama di più?
“Recitazione della controversia liparitana” e “Il cavaliere e la morte”.

Quale libro di suo padre le piacerebbe che venisse letto oggi nelle scuole? Penso che in ogni suo libro ci sia materia per essere letto nelle scuole. Sono tutti formativi par raggiungere coscienza e libertà di opinione, specialmente in questo periodo buio.

Che rapporto aveva suo padre con la fede?
Era un religioso laico, un cristiano senza chiesa.

Lei ha parlato spesso delle riunioni tra intellettuali che si svolgevano a casa vostra. Cosa ricorda di quei momenti e delle persone che frequentavano la vostra casa? Com'era, all'epoca di suo padre, il confronto fra intellettuali e politici?
Ricordo quelle ore con tanta nostalgia, mi mancano. Ho imparato più cose ascoltando in silenzio che nelle ore di scuola.

Cosa ricorda dell'impegno civile di suo padre, in particolare del suo impegno contro la mafia?
Adesso ricordo soltanto i suoi dispiaceri per le critiche faziose e gli attacchi ingiusti.

Cosa pensava del futuro della Sicilia?
Temeva molto e al tempo stesso sperava molto.

Di quale lezione di suo padre la nostra società dovrebbe fare tesoro?
Giustizia, Libertà, umiltà e soprattutto il coraggio dell’anticonformismo.
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