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Terremoto Nepal: un'ecatombe senza fine

mercoledì, 29 aprile 2015 01:08

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Ricerche continue in Nepal per trovare i dispersi.- Dal sito: http://www.lettera43.it/cronaca/terremoto-nepal
Mafalda Bruno
Un crescendo pauroso. Questo sta diventando la conta delle vittime del terremoto che sabato scorso ha colpito il Nepal.
Gli ultimi dati, forniti da Rameshwor Dangal, dirigente della divisione emergenza del ministero dell'Interno del paese asiatico, sono da brivido: oltre 6.500 vittime, i feriti circa 8.000. Il 70 per cento delle abitazioni in alcuni villaggi, sono state rase al suolo.
Un milione sono i senzatetto e oltre sei milioni e mezzo le persone che stanno patendo enormi disagi per la mancanza di acqua, viveri, luce elettrica e carburante.
Il Primo Ministro nepalese, Sushil Koirala, ha fornito una previsione drammatica sul bilancio finale della tragedia: "Temiamo 10mila morti".
Le vittime italiane in Nepal sono quattro: Renzo Benedetti, Marco Pojer, Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli. Al momento risultano però, anche circa 10 dispersi.
Save The Children lancia l'allarme per i bambini. Sono circa due milioni i minori in Nepal che hanno bisogno di soccorsi.
Il Vice direttore dell'organizzazione in Nepal, Roger Hodgson, ha dichiarato: Molte case sono state danneggiate o distrutte e, in ogni caso, la gente è troppo spaventata per dormire in quelle ancora agibili, dopo la serie di forti scosse. Siamo particolarmente preoccupati per i bambini più piccoli che, per il grande freddo, sono esposti al rischio di ipotermia. Bisogna assolutamente portare aiuti alle giovani madri, ai neonati, ai bambini, con una particolare attenzione alle comunita' piu' vulnerabili.
Urgono medicinali per gli ospedali e le strutture mediche che stanno lottando allo stremo per soccorrere tutti i feriti, anche per poter fronteggiare possibili epidemìe.
Gli aiuti umanitari stanno arrivando di continuo benchè risulti, al momento, una comprensibile situazione caotica anche per la distribuzione stessa dei soccorsi, considerato anche che non è facile raggiungere miratamente le zone disastrate.
Un antico tempio distrutto a Bhaktapur
Le Nazioni unite hanno sbloccato 15 milioni di dollari, Barack Obama ha aumentato gli aiuti dopo il devastante terremoto che ha colpito il Paese, mentre un nutrito stuolo di personale dell’esercito americano si è unito ai soccorritori nel Paese. Il segretario di Stato John Kerry ha promesso altri 9 milioni di dollari destinati a risposta emergenza e a ripresa del paese. Ma sono tantissime le organizzazioni internazionali che stanno organizzando l’invio di materiale di primo soccorso.
Molte di queste operano già da tempo sul posto, altre stanno arrivando fra enormi difficoltà per portare soccorsi e mezzi di prima necessità, come acqua, cibo, medicinali.
Come spesso accade in queste situazioni drammatiche, le organizzazioni non governative sono sovente l'unica possibilità di sostegno per i sopravvissuti al sisma.
Uno schieramento massiccio, una mobilitazione mondiale, che coinvolge i nomi più noti tra le Organizzazioni umanitarie; Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, UNICEF e WPF ITALIA, AGIRE , CARITAS ITALIANA, SAVE THE CHILDREN.
Sui loro siti internet è possibile trovare il modo di aiutare la popolazione nepalese. Ma, oltre a queste organizzazioni tradizionali, ci sono gli aiuti chiesti anche da Google, Facebook e Microsoft.
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