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Sicurezza e stabilità nel Mediterraneo

lunedì, 04 maggio 2015 07:59

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Da sinistra, Marco Ricceri, Enrico Molinaro, Giampaolo Basoli, Massimo Massari
Fabrizio Federici
Mediterraneo chiama...Unione Europea risponde? Questo (parafrasando l'ironica espressione di Henry Kissinger di qualche anno fa, a proposito delle debolezza della UE come vero soggetto politico) è il tema del seminario organizzato da "Prospettive mediterranee", istituto da tempo attivo nella promozione di iniziative per il dialogo interculturale e interreligioso nel Mediterraneo, presso la sede di Via Ennio Quirino Visconti a Roma, in collaborazione con l'EURISPES, l'importante ente di ricerca sociale presieduto da Gian Maria Fara.
Il tema trattato: la sicurezza e la stabilità nel Mediterraneo, lavorando sui terreni, soprattutto, dello sviluppo economico e della cooperazione energetica.
Si ricollega al convegno internazionale organizzato il 26 - 27 febbraio scorso, sempre da Prospettive mediterranee, alla Farnesina, sul grande progetto d'un nuovo "Piano Marshall", USA-UE, per Mediterraneo e Medio oriente.
Ha visto la partecipazione di esperti di tutta l'area mediterranea specialmente palestinesi e israeliani. E' stato assai interessante anche per una verifica sullo "stato delle cose", e cercare di concretizzare i progetti messi in campo.
Al dibattito, aperto dal presidente di "Prospettive", Enrico Molinaro, sono intervenuti esperti del settore, tra cui il coordinatore del Gruppo Reti Transeuropee e Politiche di Mobilità della Commissione e del Parlamento Europeo, Giampaolo Basoli e il segretario generale Eurispes Marco Ricceri. Dalla discussione è emersa la conferma che, per la sicurezza energetica e il progresso sociale ed economico di israeliani, palestinesi e di tutta l'area mediterranea, è indispensabile un progetto comune per lo sfruttamento delle risorse energetiche disponibili nell’area, quali i nuovi giacimenti di gas nella zona di Gaza Marine.
Lo sviluppo economico dell'area implica tre filiere infrastrutturali e connesse tra loro (gas, energia elettrica e acqua): in cui l'energia elettrica è il vettore che consente l'utilizzo delle risorse comuni, permettendo di avere a disposizione acqua potabile attraverso il processo di desalinizzazione delle acque marine.
L'urgenza dell'attuazione del piano mediterraneo è stata sottolineata da Marco Ricceri il quale illustra uno scenario che nei prossimi anni subirà un cambiamento radicale, a causa dello spostamento d’interesse verso i pozzi petroliferi individuati nell’Artico.
Le ferrovie russe, infatti, stanno già realizzando nuovi collegamenti per raggiungere facilmente tale area, aiutati dal cambiamento climatico che, per effetto di più fattori (anzitutto l'inquinamento ambientale) oggi è in atto in gran parte degli emisferi Nord e Sud e in altre aree del mondo che riduce sempre più i mesi di congelamento delle rotte.
La discussione (il cui esito è stato riferito alle istituzioni dell'Unione Europea, ed in particolare all'Alto Rappresentante per la Politica estera, Federica Mogherini), si è conclusa ribadendo l'importanza dell'energia come strumento di integrazione dei sistemi infrastrutturali, necessari a loro volta per lo sviluppo socio-economico dell’area mediterranea e mediorientale e ciò contribuirà anche a limitare il proselitismo dell'integralismo islamico.
Altro importante momento di verifica e approfondimento sarà il prossimo seminario, indetto da Prospettive mediterranee per il 14 maggio centrato sulla possibile integrazione economico-finanziaria degli immigrati extracomunitari; mentre a luglio si terrà in Emilia, a Salsomaggiore, la Seconda Conferenza internazionale su Sviluppo sostenibile e rafforzamento identitario (sul piano etnico-linguistico, spirituale, gastronomico, ecc...) nel Mediterraneo, organizzata dal giornalista e collaboratore RAI, Massimo Massari, in collaborazione sempre con "Prospettive".
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