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lunedì, 06 luglio 2015 11:17 |
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Mafalda Bruno
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Si è svolta il 5 luglio ad Isola del Gran Sasso (TE) una serata di presentazione della attività di Emergency, con la proiezione di un documentario sulle attività dell'associazione italiana che, come noto, nasce ne1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà.
La serata era imperniata sull'art. 32 della nostra Costituzione che recita: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Ma se finora il pensare al lavoro di Emergency lo si faceva per lo più immaginando paesi lontani con scenari di guerra, di povertà, di indigenza e miseria per soccorrere popoli ridotti allo stremo da conflitti, da epidemie o disastri naturali, ora sempre più vediamo una Emergency impegnata in trincea a casa nostra, tra la nostra gente.
ftNews
ha rivolto alcune domande a Mirko Bonadduce, coordinatore Volontari Emergency Teramo.
Mirko in cosa consiste concretamente il lavoro dei volontari di Emergency?
L'opera dei volontari si sviluppa essenzialmente su due fronti: la raccolta fondi che otteniamo da privati, da associazioni di vario genere e poi la diffusione della cultura di pace così come ce l'ha trasmessa Teresa, la defunta moglie di Gino Strada.
Che tradotto in termini pratici vuol dire...
Che promuoviamo eventi culturali, raccontiamo la realtà della guerra incontrando studenti nelle scuole a tutti i livelli, dalle elementari alle università, perché abbiano ben presente qual'è la situazione di tanti paesi lontani massacrati dalle tragedie, ma anche quelle che ormai riguardano anche il nostro Paese.
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E a Teramo in concreto come operate?
L'opera dei volontari è instancabile e non conosce ferie. Cerchiamo di darci da fare incrementando la raccolta fondi per l’associazione mediante iniziative di vario tipo (cene solidali, aperitivi, spettacoli teatrali o musicali, visite guidate) e al contempo, come detto, facciamo una lavoro di sensibilizzazione per la cittadinanza, anche con serate come quella odierna di Isola del Gran Sasso.
Ma certamente avete in programma altri eventi nel territorio giusto?
Esatto. Quello che vogliamo è che tutto l'Abruzzo si sensibilizzi sempre di più sul nostro operato, che venga a conoscenza di quello che facciamo.
Infatti la settimana prossima saremo parte attiva nella Coppa Interamnia in Piazzetta del Sole a Teramo, con una mostra ed un info point.
Inoltre, giovedì 23 luglio alle ore 21.30, a Roseto degli Abruzzi organizzeremo uno spettacolo teatrale sulla Palestina dal titolo “Restiamo umani”.
Dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, come agiscono gli operatori di Emergency in Italia?
Noi siamo parte attiva in varie problematiche del quotidiano, aiutando chi ha bisogno e si rivolge a noi. Spesso, ad esempio, in accordo con le ASL, siamo un pungolo verso queste nel disbrigo di pratiche che magari un paziente non riesce, o non sa come risolvere da solo.
La preparazione che riceviamo nell'orientamente socio/sanitario, ci permette tra l'altro, di soccorrere tutti, inclusi gli extra comunitari con o senza permesso di soggiorno.
Perchè davanti ad una sede di Emergency non c'è distinzione di colore, di razza, di religione o di condizione sociale.
www.emergencyteramo.it
www.facebook.com/GruppoEmergencyTeramo
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