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Grillo abdica. C'è da credergli?

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sabato, 12 settembre 2015 08:05

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Mafalda Bruno
Di recente il comico genovese ha annunciato di voler cedere lo scettro del comando sul Movimento 5S al suo delfino Luigi Di Maio. Se fosse vero, anche solo parzialmente, sarebbe un fatto quasi rivoluzionario.
Di Maio (e non solo lui all'interno del M5S) ha dimostrato una preparazione politica e istituzionale invero rara per un 29enne, si presenta senza urlare né sbraitare, colto, composto e con quel tanto di rispetto verso quelle stesse istituzioni che Grillo aveva decretato avrebbe aperto come scatole di tonno.
Persone come Di Maio avrebbero tutte le carte in regola per mettere in crisi finanche il Governo in carica, tant'è che si sono evitate le elezioni al comune di Roma (e in Sicilia) proprio per scongiurare una pressoché certa vittoria del Movimento.
I "puristi" pentastellati insistono a dire che il loro Movimento non ha leader, che avere un capo non è nel Dna del movimento stesso che non va identificato con un capo. Ma così non può essere, non è mai stato così, sarebbe un'anomalia fuori ogni logica: quindi anche i 5 Stelle dovranno giocoforza scegliere un leader, un rappresentante istituzionale che dia voce a quel quarto di elettori italiani che sono riusciti a reclutare.
Ma ora la questione è: quanto sono serie e veritiere le affermazioni di Grillo? Dare credito ad un giullare di professione quando si parla del futuro governo del nostro paese, impone quantomeno cautela. Lui è da sempre un animale da palcoscenico, vive di spettatori, di applausi, di provocazioni: rinuncerà alla platea per farsi da parte? I dubbi sono molteplici e pienamente legittimi.
dal sito: donnemanagerdinapoli.com
Perché, pur riconoscendo, e ci mancherebbe, a lui e al guru Casaleggio la genialata indiscussa di aver creato il Movimento, è anche vero che in seguito le loro epurazioni, la rete che assolve e condanna, il rifiuto categorico di dialogo con altri partiti e quindi di possibili alleanze, hanno creato più danni che vantaggi alle forze sane del Movimento. Prova ne siano, negli ultimi mesi, gli altalenanti sondaggi sui consensi che scemavano paurosamente ogni qualvolta il comico ne combinava o sparava qualcuna delle sue.
Volesse il cielo che una volta tanto Grillo smettesse i panni del giullare e parlasse sul serio. Ne beneficerebbe tutto il paese, la nostra democrazia, e forse assisteremmo ad un nuovo impulso politico condotto da ragazzi per bene, che sanno di cosa parlano e lo fanno con senso civico. Sia chi sia il nuovo leader del Movimento, staremo a vedere se questi avrà davvero carta bianca, se sarà messo in grado di poter lavorare in piena autonomia, senza venire manovrato/usato dai creatori del movimento, senza correre il rischio di vedersi censurato, o di veder apparire "in scena", sicuramente a sproposito, l'ideatore del Movimento (cucù!) a caccia di standing ovations da teatro.
Perchè, a parte che si emulerebbero le patetiche ed ormai inutili entrate in scena di Umberto Bossi alle manifestazioni leghiste attuali, si correrebbe il rischio di marchiare pericolosamente il Movimento di poca serietà politica e quindi di poca affidabilità.
Ad ognuno il suo mestiere. Grillo da sempre ne ha uno.
Fatti più in là, please.
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