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venerdì, 18 settembre 2015 23:49 |
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Cristina Roselli
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Lo sport è da sempre una tematica molto esplorata nel mondo del fumetto, particolarmente nell'ambito delle produzioni giapponesi tanto da aver coniato il termine spokon per indicare quei manga che affrontano temi sportivi e che rientrano comunque nella più ampia famiglia degli shonen.
Gli spokon hanno raggiunto in patria vette inesplorate di popolarità, spesso preclusa ad altri argomenti che vengono comunque trattati frequentemente, dovuta in gran parte al messaggio che sottende ogni narrazione sportiva ossia dedizione, costanza e sacrificio quali elementi basilari per raggiungere i propri obiettivi, uniti ad uno stretto gioco di squadra.
Esempi di arte sequenziale giapponese a tematica sportiva sono rinvenibili fin dagli anni Sessanta quando venne rilasciato il manga Kyojin No Hoshi, conosciuto nelle italiche sponde come Tommy, la stella dei Giants, ad opera di Ikki Kajiwara (il quale scrisse sotto altro pseudonimo uno dei manga spokon sul pugilato più conosciuti e amati degli anni Settanta, Rocky Joe) e Noboru Kawasaki.
Caratteristica peculiare di ogni produzione spokon è l'estremizzazione delle qualità dei protagonisti i quali, con il trascorrere dei capitoli e l'aumentare delle proprie capacità a seguito di estenuanti allenamenti, raggiungono abilità di livello sovrumano, risultando sempre vincitori al fine di ogni scontro.
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Altro caso editoriale, divenuto oramai leggenda nel mondo del fumetto sportivo, è indubbiamente il celebrato Tiger Mask, anche questo prodotto dall'infaticabile mangaka Ikki Kajiwara ed incentrato sul mondo del wrestling.
Peculiarità delle opere del maestro Kajiwara, e per estensione di molti altri personaggi a fumetti di questo genere, è la presenza di protagonisti tormentati che inseguono una giustizia per sé stessi o per i torti subiti da persone a loro care, delineandone una personalità tipica da eroe tragico e malinconico.
Sebbene tali elementi siano molto spesso presenti all'interno dei manga sportivi, tematica principale rimane comunque l'ambizione giovanile nel raggiungere le maggiori vette di successo, superando ogni limite, anche fisico, per risplendere di luce vittoriosa.
Modelli di tale impostazioni sono senza dubbio i Capitan Tsubasa del maestro Yoichi Takahashi (conosciuto maggiormente come Holly e Benji) incentrato sul mondo del calcio e oramai prototipo del genere, entrato nella tradizione grazie alle partite interminabili e alle grandi amicizie nate sui campi da calcio,
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Attacker You! (Mila e Shiro) di Jun Makimura e Shizou Koizumi, ambientato nelle palestre di pallavolo e famoso per aver unito elementi sportivi con altri prettamente romantici ed infine Slam Dunk di Takehiko Inoue, ottimo manga circoscritto al mondo basket, distintivo sia per l'approfondimento psicologico dei personaggi sia per uno stile grafico estremamente realistico.
Essendo questa una tematica tipica del mondo giapponese, per quanto concerne i fumetti sportivi nel resto del mondo, pochi altri possono essere ricordati, tuttavia è possibile enumerare Roy of the Rovers, serie inglese sul mondo del calcio pubblicata sul finire degli anni Cinquanta, Mighty Mouse (1979) anch'esso di genere calcistico e per concludere, il celebre fumetto francese sulle corse automobilistiche Michel Vaillant di Jean Graton il quale, pur avendo principiato la pubblicazione degli albi nel 1957, continua la sua corsa ancora oggi.
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