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C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d'antico...

lunedì, 28 settembre 2015 07:38

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Mafalda Bruno
Pascoli iniziava così la sua poesia "L'aquilone" che, a quei tempi no, ma oggi lo diciamo con orgoglio, abbiamo dovuto imparare a memoria, "cortesemente sollecitati" dai nostri insegnanti in gioventù. Pena l'insufficienza in italiano.
E' un pò un misto fritto (antico e moderno) che si evidenzia anche in questo momento di governo Renzi. Da una parte, l'uomo solo al comando - che ricorda un poco il passato con De Gasperi, Andreotti, Fanfani e Craxi per citarne solo alcuni - con le sue azioni (positive o meno che siano giudicate) sta facendo passare quasi in secondo piano le sorti del più grande partito italiano, il PD.
Dall'altra, le transmigrazioni di vari esponenti di partiti in sofferenza verso compagini più solide, unita ad una certa ostinazione, spesso patetica, da parte dello zoccolo storico del PD a voler in ogni modo e maniera contrastare, punzecchiare e creare disturbo all'azione del Presidente del Consiglio (ma un dignitoso accomodarsi all'uscita? Ovvio che no, che domande!) non fanno, paradossalmente, che accrescerne la popolarità ogni qualvolta si parla di una nota positiva sulla uscita dalla crisi del nostro paese.
Si minacciano voti mancanti, si riempiono i giornali di interviste contro Renzi, pare insomma che sta per succedere il patatrac, ma poi alla prova dei fatti, non si sa come, si adeguano tutti.
Crozza li ha recentemente paragonati (più o meno il significato era questo) a degli innocui scoiattoli con il ruggito da tigri del bengala, versione molto, ma molto arrabbiata.
Alcuni organi di stampa insistono a parlare di sondaggi in discesa quanto a gradimento dell'attuale azione governativa: può darsi. Certamente il "polso" del pensiero degli italiani ha una enorme importanza, ma bisogna riconoscere che finora l'ondivago sentimento popolare non ha fermato minimamente un certo modo di agire, da panzer, di Renzi. Ripetiamo, sbagliato o corretto che lo si ritenga.
Molti convinti assertori delle ideologìe di destra, confessano quasi di nascosto e come scusandosi : "a me Renzi piace.... " motivando il loro sussurrato gradimento col fatto che i loro "alleati", in anni e anni di governo, potendo quindi fare le riforme che urgevano al paese, di fatto sono stati inattivi, non facendo niente di quello che gli italiani si aspettavano venisse fatto.
Ora, dicono, qualcosa si muove. Questo qui (il Presidente del Consiglio, ndr) almeno le cose le sta facendo.
Forse male, forse in ritardo, forse privilegiando certi settori piuttosto che altri.... ma SI MUOVE.
Ma Renzi non è stato eletto dal popolo!
Ma Renzi aiuta le banche!
Ma Renzi non interviene sulle necessità dei giovani e dei più poveri!
Ma Renzi fa tagli alla Sanità!
Ma Renzi sbaglia sull'immigrazione, e si fa tappeto con la Germania, ecc ecc.
Gli improperi possono essere infiniti. Bene, se alle prossime elezioni non avrà fatto quello che ci si aspettava, a casa. Che si chiami Renzi o Geppetto all'Italia non importa un fico secco. Ci importa tornare a vivere, tutti, con dignità. Ci importa che i nostri giovani tornino a guardare al futuro con speranza e che i nostri anziani non vivano in miseria dopo una vita di sacrifici.
Poi, se altri partiti si coalizzeranno, si rafforzeranno, otterranno maggiori consensi ed entreranno a Palazzo Chigi vuoi all'opposizione, vuoi da alleati, alleluja, evviva.
Al Governo non può e non deve rimanere un solo partito. Questo sì che sarebbe anomalo.
E' la democrazia, bellezza!
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