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LETTERA APERTA AGLI IMAM MODERATI

lunedì, 16 novembre 2015 16:08

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Mafalda Bruno
Gentili Signori Imam,

contro ogni nostra logica genetica, e quasi violentando la nostra indole pacifica e pacifista, ci sta entrando in testa la terribile parola “guerra”.
Siamo confusi, frastornati, sapete com'è, siamo poco abituati.
Di questa terribile parola sappiamo solo quello che abbiamo studiato a scuola e i racconti dei nostri Nonni.
Ora, grazie tante, ci stiamo “facendo capaci “(come si usa dire da noi) e prendendo atto che purtroppo questa terribile situazione riguarda anche noi.
E questo grazie a voi che ci chiedete di accogliere i rifugiati che scappano dall'ISIS ma nel frattempo, come con un setaccio per le pepite, dobbiamo anche selezionare i vostri buoni dai cattivi per scacciare questi ultimi senza esitare.
Cioè, dobbiamo chiedere ad ognuno delle migliaia di rifugiati che arrivano: “scusi, ma lei è Caino o Abele?”.
Una bazzecola, che ci vuole! Perché non ci provate voi?
Non ho visto nessuna vostra fiaccolata o manifestazione contro gli attentati che hanno scosso l'Europa.
Mi chiedo e vi chiedo: cosa aspettate ad uscire allo scoperto con giganteschi striscioni NOT IN OUR NAME?
Mi pare che a sfilare per le strade, con candele, visi tristi e cordoglio, siamo sempre e solo noi, quelli buoni come il pane, i democratici (i fessi?) che vi accogliamo con cristiana fraternità senza neanche sapere se, proprio tra chi abbiamo accolto a braccia aperte, prima o poi uno di voi esce fuori di testa e ci rifila una schioppettata nel nome di Allah.<
Cos'altro volete da noi? E sopratutto, dove diavolo siete? Dove vi siete rintanati? Al sicuro nelle vostre moschee, tanto lì l'ISIS non arriva?
Mettete il naso fuori dalle vostre scuole coraniche, dannazione, uscite allo scoperto, manifestate la vostra “differenza” da chi uccide senza pietà cittadini inermi.
Fateci ancora credere che esiste un altro Islam, tollerante, misericordioso e pacifico oltre quello che sgozza ed addestra creature innocenti alla guerra.
Altrimenti avrà avuto ragione, e finiremo per crederci (ma vi conviene?), chi asserisce che l'unico Islam è quello che semina terrore e prova un sinistro piacere ad eliminare senza pietà chi ha l'unica colpa di non pensarla come voi/loro.
La sapete una cosa, Signori Imam?
ISIS o meno, noi continueremo ad amare lo sport, ad andare negli stadi e ai concerti, a mangiare una pizza con gli amici, ad avere il crocifisso dove ci pare, a fare il presepe a Natale.
Saremo probabili, inermi bersagli delle follie dei vostri fratelli più feroci, ma questo è il nostro DNA, e non sarete voi (Caino o Abele che siate) a cambiarcelo.
Molto “contrariata” (e sono fin troppo gentile) vi saluto.
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