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Roma: il Rito del Grembo

sabato, 12 dicembre 2015 00:42

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Sara Gigliotti e alcune immagini di Berkana
Francesca Bianchi
Domenica 13 dicembre, presso lo Spazio Culturale e Bed & Beakfast Olistico Berkana House, gestito da Stefania Gigliotti, la studiosa di società matriarcali e sciamanesimo femminile Sara Lea Cerutti trasmetterà il Rito del Grembo, un potente rito di guarigione delle antiche memorie uterine. Per FtNews ho incontrato Sara Lea e Stefania, che con grande disponibilità ci hanno raccontato qualche dettaglio in più sull'evento, risalendo alle origini di questo prezioso Rito che unisce, accoglie e, soprattutto, richiama la nostra natura di Donne Selvagge per risvegliare il Sacro Femminile che dimora nel profondo di ognuna di noi.
Si tratta di un vero e proprio rito sciamanico che dissipa i traumi e le paure ed agisce in maniera tale da far emergere i talenti e le qualità racchiuse nel grembo di ogni donna.
Ed è proprio questo che Sara Lea e Stefania si augurano per tutte le Donne che parteciperanno all'appuntamento di domenica: che ognuna, dopo aver ricevuto il Rito Munay-ki, possa sentirsi arricchita ed essere in grado di esprimere nel migliore dei modi il suo potenziale.

Sara Lea, cos'è il Rito del Grembo?
Il Tredicesimo Rito Munay-ki fa parte della cultura sciamanica amazzonica.
Prima del Rito del Grembo vi erano nove riti Munay-Ki.
Sebbene sia il decimo rito che ci è stato donato, trattandosi di un rito femminile, non segue la linearità: il lignaggio che ci ha tramandato il rito vuole che onoriamo le tredici lune dell’anno, che sono strettamente connesse con i cicli del grembo.
Sara Lea Cerutti


Quando ha iniziato a trasmettere il Rito del Grembo?
A giugno 2015 ho ricevuto il Rito del Grembo. In un primo momento ho iniziato a trasmetterlo a Torino, città dove risiedo, ad alcune amiche desiderose di riceverlo.
Il mio obiettivo è sempre stato quello di portarlo in tutta Italia - fino a quel momento, infatti, era stato condiviso solo in alcune aree del Settentrione - a gruppi di donne che si ritrovano periodicamente in cerchi e che potranno, così, crearne altri appositamente per diffonderlo.
L'11 ottobre 2015 ho trasmesso il Rito del Grembo al primo gruppo di donne, in accordo con Aurora Carofiglio, Earthkeeper operante a Vercelli. Insieme abbiamo deciso una data compatibile con i nostri rispettivi impegni.
Lì per lì non mi accorsi della coincidenza: la data corrispondeva esattamente all'anniversario della prima trasmissione del Rito, fatta da Marcela Lobos l'11 ottobre 2014.
Quando lo comunicai ad Aurora, insieme pensammo fosse un chiaro segnale di approvazione da parte delle Antenate che attraverso i millenni hanno tramandato il Rito.

Cosa significa per Lei poter trasmettere il Rito del Grembo?
Trasmettere il Rito del Grembo è per me un'opportunità di crescita e condivisione, un momento di apertura e di uguaglianza che mi libera da stereotipi, paure, insicurezze.
Il Rito ha una natura tutta sua che difficilmente è comprensibile, impossibile da domare o contenere.
E' come una Donna Selvaggia che freme per liberare il suo pieno e puro potenziale e induce un continuo desiderio di miglioramento nel condividere il più possibile questo antico mistero.
Ogni trasmissione è un dono, un Rito di Passaggio che permette alle donne che lo ricevono di condividere le loro storie personali, le storie delle madri, delle nonne, di avviare un processo di risanamento del loro lignaggio matrilineare e ritrovare, così, la loro unicità di donne.
Spesso durante le cerimonie noto che le donne si sentono finalmente libere di togliere le maschere, di condividere e dar sfogo a sofferenze e dolori che vengono leniti dal sostegno delle altre che sanno cosa significhi portare il peso di esser donne in una società che finge di accettarci, ma che in realtà non sa nulla di noi, delle nostre esigenze, della nostra natura.
Nel cerchio si celebra la Vita e si accoglie tutto ciò che essa porta, anche l'aspetto "in ombra".
In questo modo riusciamo ad entrare in contatto con la nostra natura ciclica e ad onorare noi stesse, con la consapevolezza che un giorno anche noi saremo Antenate.
Questo continuo mutare ci permette di aprirci alla guarigione del nostro lignaggio familiare e di rispettare l'esistenza di tutti i suoi membri.

Come e quando è nata l'idea di organizzare una giornata per la trasmissione del Rito nella sede di Berkana House, a Roma?
Qualche mese fa ero intenta a diffondere sui social l'iniziativa di futuri cerchi per la trasmissione del Rito del Grembo, quando mi ha contattato Stefania Gigliotti, proprietaria dello Spazio Culturale e B&B Olistico Berkana House.
Ci siamo subito intese e abbiamo pensato di fissare una data nel mese di dicembre. La sede di Berkana House è perfetta per questo Rito, poiché racchiude in sé l’energia di accoglienza e raccoglimento necessarie affinché le future Wombkeepers si sentano a proprio agio durante la giornata.
Stefania è una donna splendida e ricca di qualità e sono certa che domenica insieme vivremo un fantastico primo Rito del Grembo a Roma.
Come Stefania, mi sento al servizio del pianeta. Essendo una Master Reiki e una Facilitatrice in Costellazioni Sistemiche e Familiari, attraverso questo rito apporto energia al mio progetto di guarigione delle radici.
Che il Tredicesimo Rito Munay-Ki venga trasmesso a Roma, per la prima volta, in uno spazio che ha come intento la rinascita del femminile sacro mi emoziona moltissimo!
Gruppi di donne che si ritrovano periodicamente in cerchi.
Stefania, Lei ha accettato subito di ospitare nel suo B&B questo rito di passaggio alla scoperta del femminile più autentico. Come è nata la collaborazione tra Lei e Sara Lea? Come si sono armonizzati i vostri interessi?
A inizio settembre mi sono imbattuta nella pagina Facebook di Sara Lea. Decisi di contattarla telefonicamente per comprendere cosa fosse il Rito del Grembo e se fosse in linea con i miei intenti.
Ho sentito che l'Universo, la Madre e le guide ci stavano facendo incontrare per la nostra e l'altrui guarigione attraverso il rito Munay-Ki di riconnessione alle Antenate.
Sulla base del mio sentire e del mio vissuto, credo che il grembo delle donne sia il sacro Graal anche degli uomini.
Un grembo che ha sciolto tutte le memorie di dolore, cristallizzate in ogni passaggio dalle antenate a noi, è un nido pieno d'amore incondizionato per accogliere la vita.
Berkana nel Futhark runico significa rinascita del femminile: da qui è nato il progetto di creare un cerchio di riconnessione al femminile lunare che si raduna ogni novilunio e plenilunio dal 13 settembre.
A Sara ho subito manifestato la mia volontà di riconnettere il sacro femminile attraverso un intenso rito di passaggio, in un contesto in cui donne-sorelle si scelgono per vivere l'esperienza insieme. Pensi che ho iniziato il ciclo di incontri sul femminile, inaugurando Spazio Berkana House domenica 13 settembre 2015, tre mesi prima della trasmissione del Rito del Grembo: anche nel mio caso una coincidenza numerica che considero un potente segnale di benedizione.

Cosa devono aspettarsi le partecipanti alla giornata di domenica 13 dicembre?
Ogni trasmissione del Rito è differente, poiché a creare il Rito stesso contribuiscono tutte le donne che si trovano nel Cerchio di Sorellanza. Secondo le antiche tradizioni, si dice che eventi come questi siano già stati concordati in un'altra dimensione (Tempo del Sogno) prima della nostra incarnazione; quindi chiedo sempre a tutte le partecipanti di porsi in uno stato di grande apertura e fluire con gli eventi che verranno.
Godersi il momento così come verrà sarà già un grandissimo dono che faranno a loro stesse.
Su una cosa, però, vorrei aggiungere due parole: la trasmissione del Rito del Grembo è un Atto Sacro, che si svolgerà da entrambe le parti (prima lo trasmetterò, poi coloro che l'avranno ricevuto me lo trasmetteranno, secondo le indicazioni delle Antenate), proprio per sottolineare l’importanza di esser pronte a "ricevere" e a "dare", a "rilasciare energie" e a portarne nuove all'interno di sé, interiorizzando, così, la lezione dell’equilibrio tra le forze messe in atto.
Il Rito svolge la funzione di passaggio da un atteggiamento (mentale, fisico, spirituale) ad un altro e richiede la disponibilità di ricevere equilibrio nel profondo.
Molte donne si iscrivono alla trasmissione del Rito, ma spesso all’ultimo non partecipano perché non si sentono pronte a rilasciare le sofferenze per far spazio alla gioia che deriva dall’equilibrio tra il dare e il ricevere, senza perdere la propria identità.
La Wombkeeper porta in sé l’energia di ciò che è stato, di ciò che è e di ciò che sarà, nel suo grembo.
Decidere di ricevere il Rito e di trasmetterlo in futuro è un atto che richiede l'esplorazione interiore, in un percorso di riscoperta delle proprie "radici", nel tentativo di lasciarsi alle spalle tutte le cose negative e rinascere, così, a nuova vita. .
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