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L'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va....

mercoledì, 30 dicembre 2015 09:00

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Mafalda Bruno
Le parole della nota canzone di Lucio Dalla bene identificano questo 2015 che se ne sta andando, con gran sollievo di tutti.
Mai avremmo pensato che la parola "guerra" entrasse nella nostra testa e nel nostro lessico a 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale. Eppure così è, sebbene con scenari diversi: attentati, guerre, omicidi di massa, suicidi, bombe disseminate come trappole mortali, kamikaze: non ci è stato risparmiato niente.
La parola più inquietante di questo 2015 (ma tutto fa prevedere che ce la porteremo appresso anche nel 2016) è Isis.
Questo mostro che colpisce senza alcuna pietà e motivo a noi comprensibile, persone inermi, colte di sorpresa e colpevoli, secondo questi assassini, di chissà quale orrendo crimine se non quello di avere un credo diverso dal loro.
Mai avremmo ipotizzato di poterci sentire un pò più al sicuro sapendo che Vladimir Putin ha preso in mano la situazione nel conflitto siriano.
Cioè noi occidentali, per definizione ecumenici, democratici, pacifisti, ci siamo trovati (in molti, anche chi non vorrà ammetterlo) di sperare in un suo: "al mio segnale, scatenate l'inferno".
Chi l'avrebbe mai immaginato che saremmo potuti trasformarci in potenziali guerrafondai desiderosi di fare tabula rasa su questo fenomeno aberrante? Noi, cresciuti a pane e "porgi l'altra guancia"?
La verità è che gli autori di queste stragi e la loro strategia di morte ci ri-pu-gna perché va contro ogni logica e comprensione umana, va contro la vita stessa che, abbiamo imparato da piccoli, solo Dio ci da e solo Dio ci può togliere.
E qui c'è il rovescio della medaglia di questo 2016. Papa Francesco e l'anno santo del Giubileo.
Anche il Pontefice nel 2015 è stato minacciato dall'Isis, ma Lui risponde con un messaggio pieno di misericordia.
Come se non gli bastasse doversi guardare le spalle dai suoi stessi coinquilini in Vaticano, sembra, per paradosso, che più guai gli combinano intorno più lui va avanti col suo messaggio di perdono, pulizia e apertura verso i più bisognosi.
Alcune facce di bronzo ancora resistono come se niente fosse, e persistono nel loro Ministero imbrattato di avidità, cupidigia e malaffare, ma sperare in una giustizia umana e poi divina che prima o poi LO fulmini e poi LO disintegri, almeno quello possiamo augurarglielo, di tutto cuore, e sappiamo a chi.
Quindi, tornando a bomba: da una parte la negazione della vita, dall'altra ama il prossimo tuo come te stesso.
L'eterna, atavica battaglia tra il bene e il male che ognuno di noi si porta dentro.
Non sempre si ha la forza di dire "perdona loro perché non sanno quel che fanno", spesso, al contrario viene naturale urlare "ma l'animaccia vostra e di chi vi addestra e vi fornisce le armi"!!
Beninteso, avremo, nel nuovo anno, da parlare di molti altri argomenti importanti: le elezioni amministrative in primavera (che poi saranno politiche, ormai è assodato), se andrà avanti il duello Merkel vs Governo italiano e dove ci porterà, se le banche truffaldine risarciranno i risparmiatori, e tragedia delle tragedie, di Belèn che ha lasciato il marito.
Ma tra queste problematiche di non poco conto (tra cui sopratutto l'ultima non ci fa dormire la notte) il 2016 pare sarà, per alcuni di noi, anche l'anno del conflitto di coscienza. O no?

L'anno che sta arrivando, tra un anno passerà, io (non) mi sto preparando, e questa è la novità.
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