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Intervista a Luca Barbanti scrittore emergente

lunedì, 02 maggio 2016 14:02

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Lisa Di Giovanni
Luca Barbanti, nasce a Roma nel 1992, esordisce con il suo primo romanzo, Le digressioni del cuore, edito da Epsil.
FtNews propone ai suoi lettori, con una intervista, lo scrittore esordiente.

Luca, perché non ci parli un po’ di te? Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Non è mai facile parlare di me, ma ci proviamo, sono Luca, un ragazzo di ventiquattro anni attualmente studente universitario, frequentando il secondo anno di laurea magistrale Scienze linguistiche, letterarie e della traduzione presso la facoltà La Sapienza. Sono un ragazzo molto semplice, con difetti (molti) e pregi (pochi); buono, spesso timido, ma allo stesso tempo trovo piacevole la compagnia e mi piace fare sempre nuove conoscenze, ancor più se possono arricchirti a livello umano. Sono un ragazzo per certi versi un po’ all’antica come si dice, in quanto legato a certi valori indissolubili come la famiglia, l’amore, l’amicizia. Scrivere mi emoziona tantissimo. Anche se non sembra, come dicevo io sono una persona per alcuni tratti molto introversa e non di rado ho difficoltà ad esternare un sentimento o un’emozione.
La scrittura mi aiuta molto a essere vero e onesto nell’accezione di raccontare la verità. Io credo fermamente che dire la verità in un romanzo o in un racconto sia la cosa fondamentale, in quanto ci esenta dallo squallore di prendere per i fondelli il lettore, il quale, non lo dimentichiamo per piacere, paga per leggerci e per questo merita il totale rispetto, e il rispetto possiamo darglielo esclusivamente raccontando la verità. La scrittura potrebbe essere questo, il dire la verità servendosi della fantasia.
C’è una frase di Arturo Perez Reverte nella quale mi riconosco molto che recita così I nostri libri preferiti sono quelli che parlano di noi e il bello è magari scoprirlo dopo averli cominciati, che parlano di noi. E qui parlo sia da scrittore che da lettore. Oltre alla letteratura e alla scrittura ho altre passioni, tra cui il cinema, la cucina e il calcio e infatti collaboro da un anno con la testata calcistica laziale “Gazzetta regionale” e da poco con il sito “Sport per voi”.

Qual è stato il percorso che ti ha permesso di pubblicare i tuoi libri?
Sono stato sin da bambino un grande appassionato di storie e racconti. E pensavo crescendo chissà se riuscirò un giorno a raccontare una storia mia. Così ho iniziato a scrivere davanti ad un computer e ho cominciato ad informarmi presso blog e siti per aspiranti scrittori. E poi ho cominciato ad inviare il manoscritto a qualche casa editrice fino alla proposta di pubblicazione del direttore editoriale della Epsil Giuseppe Giudice.

Parlaci di questo primo libro
Le digressioni del cuore è uscito nel dicembre 2014 edito da Edizioni. È un romanzo che abbraccia tante tematiche, tra cui quella del razzismo, dell’integrazione e il superamento di certe barriere mentali sempre difficili da superare. È la storia di un uomo che dal nulla si trova per cause di forza maggiore a dover adottare un bambino di colore e narra le difficoltà che scaturiscono tanto nel rapporto interpersonale tra loro, ovvero due persone che non hanno legami di sangue e si trovano a dover convivere, quanto nel rapporto del bambino di nome Issah all’interno della società.
Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro? Sicuramente la promozione di un testo gioca un ruolo non indifferente, ed è palese che un testo di un autore di una casa cosiddetta big ha più modo di farsi conoscere rispetto ad un autore di una casa editrice di medie-piccole dimensioni, però tutto sommato io sono della ferma convinzione che quello che conta nel successo di un’opera sia il riscontro del lettore e le emozioni che essa riesce a suscitare in essi.

Cosa vorresti dire ai tuoi lettori, che non abbiamo ancora scoperto nel tuo blog o nei tuoi romanzi riguardo a “Le digressioni del cuore”?
In realtà mi hanno già tempestato di domande dopo aver letto il libro e la cosa mi ha fatto un enorme piacere. E mi è stato anche chiesto se ci sarà un seguito di questo romanzo. Dico solo che potrebbero esserci degli sviluppi in questa prima storia, ma ancora non mi sbilancio del tutto.

Se ti chiedessi di parlare di cosa provi quando scrivi, dei tuoi conflitti, delle tue paure, cosa risponderesti?
La scrittura è per forza di cose un turbinio di emozioni per quanto mi riguarda. Forse è per questo che leggiamo e scriviamo i libri, per sentirci dire le cose che non ci dice mai nessuno, e anche perché qualche volta ci piace scoprire le insicurezze degli altri, per celare e distoglierci dalle nostre.
Proust una volta ha detto L'unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell'avere nuovi occhi in questa frase, a mio avviso, c’è anche molto della scrittura. Ecco, scrivere forse è anche proprio tutto lì: guardare e descrivere le cose e noi stessi con nuovi occhi.

Scrivi per successo o per bisogno? Cosa ti spinge realmente?
Scrivo essenzialmente perché sento il bisogno di farlo. Scrivere significa ricercare e scegliere le parole più adeguate e giuste, ed è un lavoro arduo e complicato anche se non sembra. Hemingway ha scritto Quando mi fermo mi sento svuotato, ma allo stesso tempo anche carico, come quando ho fatto l’amore con qualcuno che amo. Non c’è niente che mi possa ferire, niente che mi possa turbare, niente che significhi niente fino all’indomani, quando ricomincio di nuovo. Il difficile è attendere fino ad allora.
Anche qui, in questa espressione c’è molto di mio e del rapporto che nutro verso la scrittura.

Che cosa sogni per il tuo futuro? E che cosa ti aspetti dalla vita?
Le domande sul futuro mi mettono sempre in difficoltà per ovvi motivi. Io provengo da una famiglia molto umile, i miei genitori hanno fatto molti sacrifici per permettermi di studiare, e altrettanti sacrifici li ho fatti io stesso. La speranza è naturalmente che tutte le cose e gli obiettivi che mi sono prefissato possano realizzarsi per me e per la mia famiglia e soprattutto spero di continuare ad emozionarmi di fronte agli eventi. Perché penso che se continuerò a provare emozioni, allora vorrà dire che le batoste e le delusioni degli ultimi anni che ci sono state ed è giusto che sia stato così in quanto servono tantissimo a crescere non hanno e non avranno mai avuto la meglio su di me.


http://www.amazon.it/digressioni-del-cuore-Luca-Barbanti/dp/8898882157


Scheda tecnica:

Titolo: Le digressioni del cuore - pag. 182 - brossura
Autore: Luca Barbanti
Prezzo: €. 12,00
Genere: romanzo
Editore: Edizioni Epsil, 2014
ISBN: 8898882246 - 9788898882243
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