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WHY I HATE SATURN

sabato, 09 luglio 2016 08:35

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Cristina Roselli
Why i hate Saturn è la seconda graphic novel di Kyle Baker (conosciuto anche per Plastic Man e Nat Turner) e probabimente il lavoro che ha portato all'autore molti riconoscimenti, tra cui un Harvey Award nel 1991 come miglior graphic novel.
Opera di sicuro impatto, è stata considerata una delle migliori pubblicate nel corso degli anni Novanta rappresentandone uno spaccato culturale.
Nel corso della lettura di questa particolarissima graphic novel, incentrata quasi nella sua totalità su dialoghi pungenti e battute graffianti, è facile immedesimarsi nella protagonista Anne Merkel, giornalista newyorkese nevrotica e sempre alla ricerca dell'anima gemella che invece finisce invece sempre per imbattersi in figuri non proprio appartenenti alla categoria del “principe azzurro.
A seguito di una serata infruttuosa dal punto di vista della scrittura del suo primo libro, Anne riceve la visita della sorella minore, Laura la quale le annuncia di provenire dal pianeta Saturno e di essere e che dovrà rimanere in casa sua per un periodo di tempo.
Da momento dell'ingresso prorompente di Laura (salutista e maniaca delle pulizie) nell'esistenza di Anne, la sua vita subirà un radicale cambiamento permettendo alla cinica protagonista di approfondire il rapporto con la sorella (raggiungendola addirittura in California) e scoprire molti punti in comune, accettandone anche le sfaccettature più bizzarre, mentre cercano di sfuggire all'ex fidanzato di Laura determinato a riportarla da sé.
Ciò che rende particolare questa graphic novel un po' datata (la pubblicazione risale al 1990 ad opera della casa editrice DC Comics) è l'estrema cura per i dettagli che l'autore mostra nelle proprie illustrazioni sebbene queste possano a prima vista risultare caotiche e disarticolate, in realtà si sposano alla perfezione sia con il caos controllato della vita di Anne sia con lo stile di scrittura ironica e pungente che ha reso celebre questo lavoro.
Degna di nota e anche la scelta di non inserire all'interno di balloon i dialoghi ma riprendere lo stile dei primi fumetti degli anni Venti ossia lasciare il testo fuori dal riquadro permettendo un maggior respiro alle immagini.
Per chi ha ama i dialoghi e le situazioni scherzose dei lavori del regista Woody Allen o anche della serie tv Sex and The City, ritroverà in questa graphic novel tutta l'ironia di una Carrie Bradshaw molto più cinica e disillusa nonché con una sorella che proviene dallo spazio.
Una lettura decisamente da non perdere.
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