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Amelia Lucci: quando l’arte va a braccetto con l’amore universale

domenica, 07 agosto 2016 22:26

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Mafalda Bruno
A Isola del Gran Sasso (TE), dal 20 al 21 Agosto 2016, presso la Piazza Contea di Pagliara, avrà luogo la Mostra di scultura dell’artista locale, Amelia Lucci. Il suo estro artistico è ben noto ai suoi paesani e non solo, e Amelia ha voluto, con questi suoi lavori scultorei, rendere anche omaggio al suo paese natio dimostrando con le sue opere sia il suo stato d’animo che quello di affezione sincera e appassionata per i luoghi che l’hanno vista nascere e crescere.
Ad Amelia, pertanto, FT News ha chiesto maggiori dettagli su questo evento voluto ed organizzato da lei stessa.

Allora Amelia, come è nata l’idea di questa mostra?
E’ nata in Accademia, al corso di scultura. Realtà, questa, che avrei voluto portare a Isola per realizzare il mio sogno di riaprire i fondaci del centro storico, creando diversi Atelier con tutti gli artisti dell’Accademia stessa. Sogno nel quale Intendo coinvolgere anche la Sovrintendenza ai Beni Culturali, affinché Isola riacquisti il suo antico splendore di borgo medievale. In attesa di realizzarlo, visto che adesso è umanamente impossibile perché Isola è transennata e il centro storico impraticabile, ho intrapreso quest’altro progetto che è risultato anche meno impegnativo.

Descrivici nel dettaglio questo evento
Consiste nell’esposizione di alcuni lavori che ho realizzato in questo ultimo anno, opere di sculture, perché in questo periodo mi sto dedicando a questo tipo di arte; è un campo che ho sperimentato in misura minore, anche perché entrando in Accademia, il mio obiettivo è quello di fare scultura su pietra e quindi mi sono dedicata completamente a lavori di questo genere, usando i materiali più svariati e diversi tra loro.
Grazie all’arte ho potuto placare lo stato d’animo che in questo periodo è diventato frenetico e anche triste a causa della conclusione della mia attività professionale, quindi la mancanza del contatto con i ragazzi, in più la perdita di mia Madre e di tanti amici cari tra cui Pierluigi, Tonino, Alfredino, Mario e Angelone, Valeria e Sandro. Grazie alla scultura, che si è rivelata terapeutica, ho recuperato la calma e la serenità necessarie per vivere il mio quotidiano. Avevo bisogno di esprimermi per sfogare quello che avevo dentro. Quando ti viene a mancare una persona cara e tu devi metabolizzare il lutto, la perdita, non è facile andare avanti e io ho voluto aiutare me stessa a continuare la mia vita, facendo spiccare il volo alla mia grande bellezza.
Amelia Lucci
Tra i valori morali di questa mostra hai inserito il nido, quindi la casa è….
Il nido è tutto, è il mio animo, e nel nido vanno collocate le cose più preziose e belle, intime, della persona; una grande bellezza, la lotta tra il bene e il male. Ovviamente nel nido ognuno può conservare le cose a cui tiene di più. Nel mio nido c’è anche Isola, ci sono gli isolani, che sono parte di me; ecco perché ho voluto realizzare la mostra a Isola, nel cuore del paese, nella ex Chiesa di Sant’Antonio nella quale il nostro amico architetto, Gianni Ricci, ha ripreso i pochi pezzi superstiti ,ricollocandoli in un arco di trionfo che lui ha ideato. Facendoli così passare alla gloria, come facevano gli antichi romani quanto tornavano trionfanti dalle battaglie passando sotto un arco di trionfo. Quindi una nuova esaltazione dell’arte che ancora vive attraverso il ricordo, attraverso la patina che il tempo ha lasciato nelle cose perché la memoria non deve mai morire. Si deve fare in modo che questa continui, tramandando le esperienze vissute alle future generazioni perché le custodiscano gelosamente.

Ci spieghi il significato del cuore di pane?
Il cuore di pane riassume i sentimenti, l’affettività, l’amore ma anche la provvidenza, la bontà e la misericordia. Non a caso si dice : “buono come il pane”. Il cuore di pane che sarà alla mostra l’ho impastato io personalmente, con il lievito madre come si faceva una volta.

Un ricordo di Palmina
Io Mamma la ricordo con tutti gli attributi materni, messi in evidenza come l’ho rappresentata su tela e a tutto tondo, che spicca il volo verso il cielo immenso e azzurro, con un abito fatto di mare, drappeggiato… lei ha le braccia sollevate verso l’alto e vola compiaciuta, ormai appagata del suo percorso di vita, appagata per tutto l’amore e le soddisfazioni che ha ricevuto da noi figli. Mi manca tanto e l’unico mio modo per comunicare con lei è l’arte.
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