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Fabio Falzone
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Il nostro panorama musicale sembra più americano che italiano. Tutti cantano in lingua inglese. E' più facile, la metrica è più semplice di quella italiana e poi: ma a chi importa cosa viene detto? Non a tutti interessa e non tutti capiscono.
Le canzoni italiane invece, per noi hanno contenuti, significati, possono essere valutate anche per i loro testi. Se si prende una canzone a caso di un celeberrimo cantautore, Bruce Springsteen, The Boss: “57 Channels (and nothin' on) “ la prima strofa recita:
Ho comprato una casa borghese sulle colline di Hollywood. Con una vagonata di centinaia di dollari in fatture da pagare, ma mi sento poco emozionato. Un uomo è arrivato per installarmi la televisione via cavo, io e la mia bambina ci siamo sistemati per la serata. Abbiamo girato canali su canali ma non c'era niente. C’erano 57 canali ma niente da vedere. Forse in italiano non avrebbe avuto successo, sarebbe risultata probabilmente insulsa e banale come testo.
Per capire meglio le nuove generazioni e quindi le new entry del panorama musicale italiano, FTNEWS
ha intervistato un giovane cantautore: William Frasca
Ciao William, questo è proprio il tuo nome o è, come fanno tanti, una americanizzazione di Guglielmo?
Ciao, no è proprio il nome che mi hanno dato i miei genitori!
Parliamo un po' della tua vita?
Sono nato in Brasile a Pontagrossa, nello stato del Paranà. Ho vissuto li fino a 9 anni quando i miei genitori mi hanno adottato e portato in Italia. Adesso ho 19 anni e vivo a Guidonia, vicino Roma, ed attualmente sto studiando in ITIS con specializzazione informatica; sono al IV anno.
Fidanzato?
No, attualmente sono single.
La musica: come ti è venuta questa passione?
La passione per la musica, da quel che ricordo, ce l'ho sempre avuta, ho sempre cantato. Da piccolo il mio tutore, sentendomi, decise di regalarmi una piccola chitarra, avevo pochi anni. Ho iniziato a provare da solo, senza fare scuola e, logicamente, la musica che più suonavo era il samba. La chitarra ancora ce l'ho anche se, essendo piccola, non posso suonarla bene.
E poi? In Italia?
In Italia i miei genitori hanno visto che avevo la musica nel sangue ed hanno voluto farmi studiare. Inizialmente pensavo che fosse noioso, non mi andava di seguire gli insegnamenti del maestro, ma poi ho preso passione ed ho iniziato a fare le cose più seriamente. Ho iniziato a suonare cover di altri cantanti. Scrivo anche poesie, allora ho iniziato a mettere in musica le mie poesie e quindi ora sono cantautore. Scrivo le parole, la musica, suono e canto, faccio tutto da solo.<
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