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Calendario Gregoriano: forse non tutti sanno che .­..

giovedì, 13 ottobre 2016 07:36

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Fabio Falzone
Se qualcuno vi dicesse di essere nato il 10 ottobre 1582, non credetegli. A parte l'anno di nascita, per cui risulterebbe un po' anziano, il giorno citato non esiste. Non esistono i giorni dal venerdi 5 ottobre 1582 al giovedi 14 ottobre. Furono aboliti quei giorni perché non vi ricorrevano festività solenni.
Ma quando furono aboliti e, soprattutto, perché? Prima di quelle date il calendario in uso era quello giuliano, stabilito da Giulio Cesare nel ‘46 a.c. forse dietro suggerimento dell'astronomo alessandrino Sosigene e, probabilmente, di vari filosofi e matematici. Dopo un anno definito “ultimus annus confusionis “ della durata di circa 445 giorni, entrò in funzione il calendario detto appunto “giuliano”.
Senza entrare eccessivamente nei dettagli , si può dire che quello giuliano era molto simile al successivo gregoriano, ma forse l'ultimus annus confusionis non fu veramente l'ultimo. Già subito dopo la morte di Cesare, iniziarono ad inserire un anno bisestile ogni tre anni invece che ogni quattro. L'allineamento tra calendario civile e calendario solare non era perfetto.
Perciò Gregorio XIII, nel 1582, temendo di dover festeggiare la Pasqua a maggio, riunì una commissione ai cui lavori diedero un contributo decisivo il medico calabrese Aloysius Lilius, il matematico gesuita Christopher Clavius e il matematico perugino Padre Ignazio (al secolo Carlo Pellegrino Danti). Le norme che regolano il calendario Gregoriano, almeno per la durata della nostra vita, sono abbastanza conosciute. Poi entrano in ballo gli arrotondamenti che portano la differenza di un giorno dopo circa 30 secoli, o meglio, di tre giorni ogni 10000 anni. A tale riguardo, per semplificare, il prof. Antonino Zichichi, nel suo saggio “L'irresistibile fascino del tempo”, cita la regola del 'calendario perfetto': i giorni dell'anno sono 365, più uno ogni quattro anni, meno tre ogni quattro secoli, e meno tre ogni diecimila anni; facile no?
Ma non tutti usano questo calendario.
Calendario ebraico: ha la caratteristica di essere “lunisolare”, basato quindi sia sul sole che sulla luna. Nel calendario ebraico un anno è composto da 12 o da 13 mesi di durata pari a 29 o 30 giorni ciascuno e si fonda – nel lungo periodo – su un “ciclo metonico” (prende il nome dall'astronomo greco Metone) di 19 anni.

Calendario cinese: anche questo di tipo lunisolare. Non è più ufficialmente usato, ma rimane in vigore per le festività tradizionali.

Calendario islamico: esclusivamente su base lunare, parte dal 16 luglio 622, anno in cui fu compiuta l'Egira (cioè il trasferimento dei primi devoti musulmani e del loro profeta Maometto dalla Mecca alla volta di Yathrib) e si snoda in 12 mesi alternativamente di 30 e 29 giorni.

Calendario indiano: Il calendario nazionale indiano – chiamato anche calendario “Saka” è il calendario civile ufficiale in India ma viene utilizzato insieme al gregoriano.

Calendario persiano: Chiamato anche calendario di Jalāl  (dal riallineamento effettuato durante il regno di Jalāl ad-Din Malik Shah Seljuqi, ) è utilizzato correntemente nell'Iran e nell'Afghanistan.

Con tutti questi tipi di calendari, è quantomeno curioso immaginare cosa potrebbe comportare il fissare la data per una riunione di lavoro tra i vari componenti di una multinazionale.
In conclusione: mesi non sono tutti della stessa lunghezza. Quindi si usa una nota filastrocca per ricordare quali mesi sono di 30 giorni e quali di 31: 30 dì conta novembre, con april, giugno e settembre, di 28 ce n'è uno, tutti gli altri ne han 31!!
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