Redazione     Informativa     Link  

Violenza sulle donne: i tanti volti del femminicidio

giovedì, 10 novembre 2016 08:20

condividi su facebook
Jakub Schikaneder, Omicidio in casa (1890)
Fabio Falzone
Sembra incredibile, ancora oggi, vedere come sia possibile che un uomo usi violenza su una donna. Chi scrive è un uomo, ma prova una profonda vergogna nel leggere di simili atrocità o, peggio, nel vedere i volti di donne massacrati da una mano maschile.
Ma la violenza, purtroppo, non si esplicita solo in maniera tale da segnare visibilmente i volti: infatti sono diversi i modi in cui questa si può mettere in atto.
Violenza fisica: è la più semplice da definire ed identificare. Si può manifestare i diversi modi, con lancio di materiali, spintonamenti, percosse di diverso genere (schiaffi, pugni o colpi) o minacce con armi di qualsiasi genere.
Violenza sessuale: non è semplice da identificare perché si pensa solo ad atti rivolti a donne sconosciute, viste per strada o in luoghi di incontro. La violenza sessuale, invece, è dimostrato, avviene proprio tra quelle persone che dovrebbero essere per definizione al di fuori da ogni sospetto: in famiglia. La violenza domestica consiste in una serie continua di azioni volte ad uno scopo comune, il dominio e controllo da parte di un partner sull’altro, attraverso violenze psicologiche, fisiche, economiche, sessuali. “Una indagine ISTAT (2006) condotta su un campione di 25.000 donne tra i 16 e i 70 anni indica che sono 2 milioni le donne che hanno subito violenza domestica dal partner attuale o da un ex partner “ (fonte Arma dei Carabinieri)
Violenza psicologica: ogni forma di abuso che lede l’identità della donna, cioè volto a convincere la donna di non valere nulla, come attacchi verbali, derisione, insulto, gelosia ed ossessività; minacce ripetute di abbandono e/o divorzio; danneggiamento o distruzione degli oggetti di proprietà della donna.
Violenza economica: è un’altra forma che una volta non era considerata tale. L’uomo lavorava, guadagnava i soldi e li gestiva. Sembra normale quindi sfruttare la donna come forza lavoro nell’azienda familiare o in genere senza dare in cambio nessun tipo di retribuzione; oppure impedire alla donna di lavorare o sottrarre la sua retribuzione.
Stalking: è una forma di violenza riconosciuta dal 2009. A prescindere dalle modalità, lo stalker risulta sempre molesto e gli atti persecutori sono vissuti come profondamente sgraditi dalla vittima che si trova, infatti, in uno stato di condizionamento psichico fortemente negativo, dal quale risulta difficile uscire.
Molti, purtroppo, sono i modi con cui è possibile arrecare danno alle donne. “Il partner violento si erge a giudice e gendarme, responsabile dell’applicazione delle leggi che lui stesso ha stabilito su come debba o non debba comportarsi la partner. Una buona fidanzata non ti lascia, non si nega ai rapporti sessuali, non ti fa sentire inadeguato, non esce da sola, sa stare al suo posto.
Se non lo capisce e si comporta da ingrata, è sua la colpa. In fondo, fino a qualche decennio fa, era considerato quasi normale picchiare la moglie.” (Corriere della sera – 27ma ora)
Le vignette umoristiche raffigurano l’uomo delle caverne che catturava la moglie con la clava. Sono passati centinaia di migliaia di anni, ma su questo non sembrano cambiate molto le cose: molti uomini ancora usano la clava.
Mostra altri Articoli di questo autore
redazione@ftnews.it
I COMMENTI RELATIVI ALL'ARTICOLO
Invia un commento alla Redazione
Email
Nome e Cognome
Messaggio
Gentile lettore, prima di inviare il Suo messaggio:

compilare il codice di sicurezza sottostante copiando l'immagine raffigurata;

CAPTCHA 
cambia codice

inserisci codice



Per pubblicare, in fondo all'articolo, il suo commento selezionare il pulsante sottostante.

Pubblicazione
  Si    solo nome
  Si    nome e cognome
  No


Grazie della collaborazione.

2014 - ftNews una testata di libera informazione.
2014 - Ftnews una testata di libera informazione senza fini di lucro e conseguentemente le collaborazioni sono fornite assolutamente a titolo gratuito.
Se vuoi collaborare con la redazione e rendere sempre pi ricchi i contenuti e accrescere la qualit del servizio offerto, inviaci articoli, segnalazioni e note per la eventuale pubblicazione. (Continua)

Iscrizione presso Registro della Stampa del Tribunale di Ancona , n. 17/2014 del 16/12/2014.