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Il vicequestore Schiavone colpisce ancora...

venerdì, 18 novembre 2016 07:26

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Fabio Falzone
L’onorevole Gasparri, tra le sue tante attività , ha anche quella di guardare la televisione, purtroppo, in momenti sbagliati. Così ha avuto modo di vedere anche lui le vicende del vicequestore che lo hanno indignato. In una intervista a Radiocusano l’onorevole si è dimostrato indignato dal comportamento del personaggio: “non è d’accordo con il fatto che su Rai 2 venga mostrato un poliziotto che secondo lui «denigra la polizia di stato» e «fa apologia della cannabis»; e pensa che Schiavone sia un «eroe per imbecilli».
Per questa ragione ha presentato un’interrogazione parlamentare, sottoscritta da Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello di Identità e Azione (IDeA), in cui chiede che la serie tv non venga più trasmessa. Secondo l’associazione di registi e sceneggiatori cinematografici e televisivi “100autori”, l’interrogazione parlamentare è una «sconcertante ingerenza che limita il racconto della vita dei personaggi e viola la libertà di espressione artistica». E questo sarebbe il botta e risposta tra politici e registi.
Personalmente ci viene qualche domanda: a parte che le sei puntate stabilite sono già state registrate; a parte che c’è una commissione di vigilanza RAI; a parte che si sta discutendo se liberalizzare le droghe leggere; a parte la clamorosa soffiata sui vizi degli onorevoli che è arrivata dal senatore Lucio Barani: "C’è gente che tira di coca e viene in Aula a blaterare" (fonte Rassegna Today 29 marzo 2015) viene da chiedersi se l’impegno dell’onorevole non sarebbe più gradito ed opportuno se rivolto ad altre problematiche.
Magari sarebbe gradito se si interessasse di quella persona disabile massacrata di botte dalle badanti cingalesi che ora sono libere in attesa di processo. O se volgesse un occhio alle nostre città preda di bande di bande di spacciatori e delinquenti. O alle nostre coste sommerse da flussi di migranti che nessuno sa nè frenare nè gestire.
Ma i nostri politici hanno più interesse ad “educare” la nazione che a renderla libera e sicura. Come accadde nel 1966 quando l’onorevole Ugo La Malfa bloccò l’ingresso della TV a colori in Italia nonostante la Rai fosse pronta alle trasmissioni. Pensava che gli italiani non fossero pronti e si sarebbero indebitati come sciocchi per acquistare i nuovi apparecchi.
In tal modo affossò l’industria italiana rispetto a quelle di tutto il resto del mondo. Più che governanti, i nostri politici sembrano degli improvvisati educatori occupati maggiormente a bacchettare piuttosto che a progettare.
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