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venerdì, 25 novembre 2016 07:30 |
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Fabio Falzone
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Si definiscono Vittime del Dovere ai sensi della Legge 23 dicembre 2006 n. 266 art. 1 comma 563 - 564:i soggetti, di cui all'articolo 3 della legge 13 agosto 1980, n. 466, appartenenti a: Magistratura, Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco, Polizie municipali che, in attività di servizio, per diretto effetto di ferite o lesioni subite, siano deceduti o abbiano riportato invalidità permanenti (fonte: vittime del dovere.it)
Per citare qualche dato, i caduti della Polizia dal gennaio 2000 a oggi, secondo quanto riportato sul sito www.cadutipolizia.it, sono 121, dei quali 20 uccisi. Gli altri sono comunque morti in orario di servizio, vuoi per incidenti durante un inseguimento, vuoi per cause simili. I morti dell'Arma dei Carabinieri dal 2006 ad oggi sono invece 24, di cui 13 uccisi, e nel dato sono compresi anche quelli deceduti nel corso di missioni di pace all'estero, per mano del terrorismo internazionale.
In conclusione: il dovere chiede da sempre un tributo altissimo alle forze dell’ordine. Persone che per amore, per dovere, per discendenza e talvolta anche per mera questione di sicurezza economica hanno deciso di dedicare la propria vita alla sicurezza degli altri. Lo Stato non sempre è riconoscente come dovrebbe ed allora ARGOS (Associazione per le Relazioni di Geopolitica e Osservatorio sulla Sicurezza) con il giornale Atlasorbis, ha fortemente voluto un monumento che ricordasse queste persone.
Quello deposto in piazza della Libertà a Roma, è il più grande situato in area aperta. Alto oltre 3 metri pesa diverse tonnellate. E’ una bellissima forma stilizzata, realizzata in travertino reatino, che rappresenta un abbraccio.
Grandi sono state le difficoltà sia amministrative che organizzative ed economiche affrontate per poter disporre la statua.
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L’Associazione Argos ha fatto fronte con spese personali del Direttivo, primus inter pares il promotore Dott. Fabrizio Lo Curcio, la Prof. Franca Brusa, l’Ispettore Guglielmo Frasca, Ugo Scialdone, e il dott. Terenzio D’Alena, Piero Fusaglia, Massimo D'Anastasio, hanno acquistato con soldi propri anche le targhe dedicatorie oltre a sobbarcarsi tutti i costi del lunghissimo iter amministrativo.
Non c'è molto altro da aggiungere: da quando è stata realizzata e posizionata la statua, ogni anno nella stessa data viene celebrata la ricorrenza con la deposizione di una corona.
La partecipazione è stata numerosa: dai rappresentanti di tutte le diverse realtà, ai politici, alla popolazione di passaggio che si è fermata per seguire la cerimonia, anche attirata dalla banda della PS diretta dal maestro Secondino De Palma che ha eseguito diversi brani di repertorio.
La cerimonia si è conclusa con parole di commemorazione di tutto il personale e con l’esecuzione dell’Inno di Mameli ed un saluto per tutti caduti con l’esecuzione alla tromba del silenzio. Ogni anno la celebrazione di questo evento testimonierà sempre l’Abbraccio tra popolazione, Forze di Sicurezza e tutti i Caduti che la statua ricorderà a tutti, con la sua immobile presenza.
(Si ringraziano inoltre : REM Restauri Edili Monumentali di Umberto Iandolo, St. Peter Travertini di Rieti e l'amico Piero Fusaglia,l'Ispettore Francesco Amenta, la Comecel di Aprilia Ing Pasquale Cristini e la dott.ssa Sara Mangia, Mauro e Piero Pratesi di Pratesi spa, e Reale Mutua la dott.ssa Alessandra Silvestri e il marito Enzo Poluzzi. Inoltre è doveroso ringraziare l'assessore Tatiana Campioni del I Municipio, il Presidente Prof. Salvatore Sfrecola, la Sovrintendenza Capitolina il dott. Umberto Broccoli e la dott.ssa Anna Maria Cerioni).
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