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ARCIMBOLDO: PITTORE, POETA, FILOSOFO

giovedì, 19 ottobre 2017 18:14

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Alessandra D'Annibale
Dal 20 ottobre all’11 febbraio 2018 a Roma, Palazzo Barberini, si terrà la mostra di Arcimboldo, organizzata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica e da Mondo Mostre Skira. La mostra espone i lavori più significativi del misterioso artista, e per questo adatta anche ai bambini e ragazzi, il cui ingresso è del tutto gratuito fino a 18 anni.
Per la prima volta nella Capitale sarà possibile ammirare una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti di Giuseppe Arcimboldi meglio noto come Arcimboldo.
Arcimboldo è celebre soprattutto per le sue “teste composte” di frutti e fiori. Grazie alle sue bizzarrie e alle sue “pitture ridicole”, è stato uno dei protagonisti della cultura manierista internazionale, esponente di una corrente artistica, scientifica, filosofica e umanistica lontana da quella classicheggiante della Roma dell’epoca. Apprezzato dalle corti asburgiche di Vienna e Praga, al servizio di Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II, Arcimboldo guadagnò persino il titolo nobiliare, rarissimo per gli artisti, di “Conte Palatino”.
Riscoperto negli anni Trenta del Novecento, l’artista venne considerato il più importante antesignano del Dadaismo e del Surrealismo.
Dalle 4 stagioni agli Elementi, dal Giurista a Priapo al Cuoco, fino ad arrivare al Bibliotecario, la mostra si sviluppa in un percorso davvero entusiasmante, un ascesa dentro l’universo dell’artista. Si inizia con l’Autoritratto cartaceo, dove Arcimboldo si presenta come scienziato, filosofo ed inventore, per poi passare al periodo di Vienna e Praga, dove si possono ammirare altre personificazioni delle stagioni Primavera Estate Autunno ed Inverno, in dialogo con gli Elementi: Acqua, Aria, Fuoco, Terra. Un capitolo a parte è riservato agli Studi naturalistici e Wunderkammer, nella terza sezione e poi si passa appunto alle famose Teste Reversibili per concludere con le Pitture Ridicole.
Le Teste composte, e specialmente quelle “reversibili” suscitano curiosità, sorpresa e stupore, in chi le guarda. Le opere di Arcimboldo costringono chi le osserva a studiarle con grande attenzione, per coglierne la forma complessiva, spesso mostruosa, guardandole da lontano, e la minuziosa cura dei dettagli, avvicinandosi. Le celeberrime Teste composte, le Teste reversibili (ceste di frutta o verdura che rovesciate, rivelano teste ridicole), sono l’emblema del pittore.
Nell'"Acqua" sono state classificate 61 specie di animali e 81 di fiori e foglie nella "Primavera". Affascinanti e inquietanti: un cetriolo deforme, una zucca piena di protuberanze, un cefalo possono essere parte di un volto umano. I surrealisti, oltre ad ammirare Bosh, eressero uno speciale piedistallo per Arcimboldi. E così i dadaisti.
Ognuno dei soggetti rappresentati nei dipinti di Arcimboldo, siano essi fiori, frutti, pesci, animali vari, ferri per caminetto, segnalibri, contribuisce a dare significato alla rappresentazione pittorica, che si tratti della caricatura di un individuo o dell’allegoria di una professione, di una stagione, di un elemento naturale, di una testa “reversibile” o di una natura morta.
Ognuno di questi oggetti si intreccia o si sovrappone, in un ruolo preciso all’interno del dipinto. Arcimboldo, grazie alle sue “bizzarrie” è stato uno dei protagonisti della cultura manierista internazionale, esponente di una corrente artistica, scientifica, filosofica e umanistica.
Ci sono altri due filoni da esplorare nell'attività milanese di Arcimboldo che possono essere all'origine della chiamata. Quella probabile di regista di feste e inventore di maschere e mascherate, e soprattutto l'attività come ritrattista. L'essere abile in questo tipo di pittura è fondamentale per un artista di corte, ancora di più per una corte come quella degli Asburgo dalla quale i ritratti e le loro copie viaggiavano per tutta Europa, illustrando quasi di anno in anno nella crescita principi e principesse, principini e principessine.
L'attività di Arcimboldo si sviluppò per quasi cinquant'anni, ma di lui non disponiamo di un "ricco catalogo".  Dei primi quindici-venti anni "ci è giunto ben poco" e dei venticinque anni a corte "sono rimasti tutt'al più venti dipinti" di "Teste composte", poco più di 150 disegni con studi di costumi per le feste e schizzi di slitte. Circa 50 studi dalla natura nei volumi scientifici.
Una mostra davvero unica, da non perdere, che ripercorre la vita artistica del pittore con tutte le sue bizzarrie.
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