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Aggiungi un posto a tavola

martedì, 07 novembre 2017 15:19

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ph Marina Alessi
Alessandra D'Annibale
Tre ore di puro divertimento, una commedia che, se pur lontana per certi versi dall’epoca in cui viviamo, come viene tra l’altro detto all’apertura del sipario, risulta essere sempre contemporanea, o meglio senza tempo, indefinita nei modi, nei gesti e nelle atmosfere e quindi sempre moderna. Uno spettacolo impeccabile, un vero godimento per l’anima, che si bea delle meravigliose musiche ormai entrate nell’Olimpo degli Dei, così come delle ineccepibili scenografie che vanno in simbiosi con i precisi movimenti scenici degli attori.
Rappresentata per la prima volta nel 1974, fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di spettatori entusiasti, affermandosi anche sulla scena internazionale con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori.
Oggi lo spettacolo sempre attuale ed incantevole viene messo in scena per volere di Alessandro Longobardi in occasione degli 80 anni del teatro Brancaccio riportando sulle scene in tutto il suo splendore una delle più amate commedie musicali italiane.
Le musiche, composte dal grande Armando Trovajoli, di cui ricorrono i cento anni dalla nascita, hanno incantato intere generazioni, e vengono suonate da un orchestra dal vivo di 16 elementi. Il cast affiatato, armonico e convincente sin dalle prime note, riesce a fa emozionare il pubblico, un pubblico forse più disincantato, dopo 40 anni, ma che si emoziona appena sente la voce imperante di Lassù- Dio (Enzo Garinei).
Gianluca Guidi, già protagonista dell'edizione 2009/2010 nel ruolo di Don Silvestro, cura la messa in scena di questo spettacolo, avvalendosi di un eccellente cast creativo, composto dal mitico coreografo Gino Landi, assistito da Cristina Arrò; dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli, che dirige l'orchestra dal vivo; dallo scenografo Gabriele Moreschi, che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e ingegnosa scenografia, con il doppio girevole e la grande arca e dalla costumista Francesca Grossi che ha adattato i disegni originali dei raffinati costumi, sempre di Coltellacci.
ph Marina Alessi
Emy Bergamo è Consolazione, donna di facili costumi che alla fine viene accettata dagli abitanti del villaggio, è perfetta, spiritosa e mai scontata. Crispino è Marco Simeoli e il ruolo di Clementina lo interpreta la giovanissima Beatrice Arnera.
L’ensemble è composto da 17 artisti, cantanti, ballerini.
La storia, liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest, narra le avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che riceve un giorno un’inaspettata telefonata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per salvare se stesso e tutto il suo paese dall’imminente secondo diluvio universale. Il giovane parroco, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione, che metterà a dura prova gli uomini del paese, ma che si innamorerà di Toto e accetterà di sposarlo.
Giunto il momento di salire sull’arca, un cardinale inviato da Roma convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro, accusandolo di pazzia, cosicché sull'arca, sotto il diluvio, si ritrovano solo lui e Clementina, la giovane figlia del sindaco da sempre perdutamente innamorata di lui. Il giovane curato decide però di non abbandonare il suo paese e i suoi amici e Dio, vedendo fallire il suo progetto, fa smettere il diluvio. Per Brindare al lieto fine Don Silvestro aggiunge un posto a tavola per… Lui!
Un’opera incantevole, una bellissima storia di amore a 360°, che dovrebbe divenire il vademecum per tutti coloro che desiderino fare teatro, nel senso più ampio del termine. Solo la partitura della musica è un compendio per coloro che diverranno musicisti.
La storia poi è un inno all’amore, non solo inteso tra uomo e donna, ma all’amore verso il prossimo, alla compassione nel vero senso etimologico di cum-patior, come partecipazione alla sofferenza dell’altro, ossia amare incondizionatamente senza pretendere nulla in cambio, in una comunione autentica non solo di sofferenza ma anche e soprattutto di gioia ed entusiasmo.
E questa commedia musicale, che è un vero tripudio di gioia ed entusiasmo, fa si che vedendo, nell’ultima scena, la sedia vuota sulla quale si posa dolcemente una colomba bianca, tutti noi uscendo dal teatro continuiamo a cantare: “Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più…se sposti un po’ la seggiola stai comodo anche tu..”

Commedia musicale di Garinei e Giovanni
Scritta con Jaja Fiastri
Liberamente ispirata a “AFTER ME THE DELUGE” diI David Forrest
Musiche di Armando Trovajoli
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