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Fabio Falzone
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In una trasmissione di quiz in tv, hanno fatto una domanda con quattro possibili risposte. Una di queste era: nel 1924 ci fu una donna a partecipare al giro d’Italia? La risposta chiaramente fu NO, ed i concorrenti persero. Quante grandi donne ci sono state, anche italiane?
Alfonsina Morini Strada: prima donna a partecipare nel 1924 al giro d’Italia. Tra l’altro con una storia da romanzo. Nasce in una povera famiglia di braccianti analfabeti (Castelfranco Emilia, 16 marzo 1891 – Milano, 13 settembre 1959). Inizia a pedalare su un “cadavere” di bicicletta rimediata dal padre. Questo però la osteggiava e le disse che se voleva correre si doveva sposare. A quattordici anni sposò quindi Luigi Strada che divenne il suo più grande sostenitore. Nei paesi dove passava sfrecciando la chiamavano “il diavolo in gonnella”. Partecipò nel 1924, prima donna, al giro d’Italia e fece quattro tappe. Ma nella tappa L’Aquila – Perugia arrivò fuori tempo massimo. La volevano escludere, ma il direttore della Gazzetta dello Sport, che aveva permesso la sua partecipazione, le propose un accordo. Continua la partecipazione, ma fuori gara. Alfonsina accettò. Nelle tappe successive arriva acclamata dal popolo. Alfonsina continua a seguire il Giro fino a Milano, osservando gli stessi orari e gli stessi regolamenti dei corridori. Un giro di dodici tappe per un totale di 3618 chilometri. Dei 90 corridori partiti solo 30 arrivano a Milano. Alfonsina è tra loro.
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (Venezia, 5 giugno 1646 – Padova, 26 luglio 1684) Prima donna laureata al mondo. La storia di Elena è una di quelle che ti lasciano l’amaro in bocca. Fin da bambina è un piccolo genio. Nel 1665, a 21 anni, Elena diventa oblata benedettina e rispetta i voti delle monache pur continuando a vivere in famiglia. Brilla negli studi filosofici, ma la cultura è immensa: conosce come le sue tasche il latino, il greco, il francese, l’inglese e lo spagnolo, e studia l’ebraico. Quando, dopo essersi iscritta all’università di Padova presenta la domanda di ammissione alla laurea ecco la spiacevole sorpresa. A una donna, infatti, non era concesso ricevere il titolo di dottore in teologia. Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova, blocca tutto: la donna è inferiore rispetto all’uomo e non è capace di ragionamenti difficili, niente da fare, nessuna laurea. Inizia, così, una lunga polemica tra l’università, che aveva acconsentito alla laurea, e il cardinale Barbarigo. A 32 anni Elena ottiene, finalmente, la sua laurea:gliela concedono, però, in filosofia,non in teologia. La cerimonia di proclamazione resta negli annali: aula stracolma, si decide addirittura di spostare la discussione in uno spazio più grande. Qualcuno dice ci fossero, quel giorno, 30mila persone. Elena Lucrezia Corner è una celebrità. Anche Luigi XVI manda i suoi informatori a verificare le doti eccezionali della donna. La vita passata sui libri, però, presenta ben presto il suo conto: è il 1684 quando Elena muore, a soli 38 anni.
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