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Alessandra D'Annibale
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Presso il Teatro Ghione di Roma si è svolta la seconda edizione del Premio Gennaro Cannavacciuolo. Una serata indimenticabile, un evento che ha brillato di arte, passione e commozione, che ha celebrato il talento e la memoria di un artista straordinario: Gennaro Cannavacciuolo.
Sotto la sapiente guida dell’Associazione Culturale Gennaro Cannavacciuolo, presieduta da Christine Conrad, con il sostegno della Presidenza della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, il patrocinio del Nuovo IMAIE e della Direzione Generale Cinema, e la generosità degli sponsor Don Fritto e Balistreri Girolamo, la serata è stata un vero tributo all’arte in tutte le sue forme. La vincitrice del Premio, oltre che della menzione canto, è stata la veneta Maria Luisa Zaltron, premiata dall’onorevole Federico Mollicone, consacrandosi tra le promesse del teatro e cinema italiano. A seguire la motivazione del Premio: “Maria Luisa Zaltron si è distinta per la sua personalità scenica, per l’ottimo carisma e per le solide basi tecniche che la rendono capace di variare in stili e ricerca, nella mimica, nel canto e nella recitazione, collocandola nella giusta dimensione e nei climi tanto cari a Gennaro Cannavacciuolo”.
Oltre alla vincitrice, si sono esibiti altri giovani talenti, con menzioni speciali per le loro grandi capacità: Emanuele Zappariello per la recitazione, Chiara Romagnoli per la recitazione, Giorgia Madaio per l’originalità delle performances.
Sul palco, un ottimo ensemble musicale diretto dal M° Andrea Tardioli ha accompagnato le performances, dando ulteriore emozione alla serata. A incantare il pubblico è stata anche la potente ed intesa voce di Manuela Villa, ospite speciale, che ha reso un toccante omaggio a Gennaro Cannavacciuolo con due brani: uno dedicato alla sua amata Napoli, “Na sera e maggio” e l‘altro a Parigi “Et maintenant”, regalando un momento di pura magia. Commovente è stata anche la lettura del giovane Raphael Cannavacciuolo, che con profondo trasporto ha dedicato una lettera al suo amico scomparso, toccando il cuore di tutti i presenti.
Sul palco, la conduzione frizzante e carismatica di Antonio Grosso ha conquistato il pubblico, mentre la direzione artistica affidata al talento di Volfgango Vaccaro ha orchestrato ogni momento con raffinatezza e maestria.
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